Scienziati e geni confonto a Termini
DAL 16 al 19 dicembre, Roma sarà la capitale della scienza. Dopo il grande happening di Genova in ottobre - dove la scienza si intrecciava con lo spettacolo e la cultura umanistica - dopo il successo
DAL 16 al 19 dicembre, Roma sarà la capitale della scienza. Dopo il grande happening di Genova in ottobre - dove la scienza si intrecciava con lo spettacolo e la cultura umanistica - dopo il successo di Futuro Remoto alla Città della Scienza di Napoli di novembre - dove lo sguardo spaziava sui problemi complessi che l'umanità affronterà domani - ecco che Roma a dicembre mette sotto i riflettori la scienza come innovazione, lavoro, qualità della vita, occasione di sviluppo.
L'iniziativa si chiama "Roma scienza" ed è stata organizzata dall'Università Tor Vergata. Non si farà nel campus dell'ateneo, ma alla Cappa Mazzoniana della Stazione Termini, nel cuore della città. Vi parteciperanno tutti i principali enti di ricerca italiani - che hanno sede nella capitale - le Università pubbliche e private della città, le organizzazioni degli imprenditori, i sindacati, aziende e associazioni culturali.
Per quattro giorni, si potrà partecipare a incontri e convegni e visitare mostre ed esposizioni. Ci sarà il modello di motore a idrogeno dell'Enea e la mostra sulla storia scientifica della città, filmati sulle nanotecnologie e la vita dei ricercatori stranieri in Italia assieme al laboratorio di scrittura della notizia scientifica. Sarà possibile anche collegarsi a internet con strumenti a infrarossi e intervenire a trasmissioni radiofoniche dal bus di RaiTre "Più libri più liberi" sui libri scientifici.
Tutto ruota attorno al sottotitolo della manifestazione: "Innovazione, qualità e sviluppo per Roma".
Dunque Roma città dell'industria innovativa, Roma città di scienza? Certamente sì. Roma è la città dell'elettronica di consumo d'avanguardia, delle telecomunicazioni, dello spazio, ed è la città dove hanno lavorato e creato scuole personaggi come Fermi, Volterra, Canizzaro, Bovet.
"Roma è sottovalutata nella sua identità di città di produzione scientifica - spiega il rettore di Tor Vergata, Alessandro Finazzi Agrò - Eppure qui si concentra il 50 per cento delle strutture di ricerca del Paese. L'iniziativa di dicembre vuole dire che occorre cogliere questa potenzialità e rilanciarla: senza innovazione il Paese perde una grande occasione di sviluppo".
La Roma sottovalutata avrà dunque una sua rivincita. Concentrando per quattro giorni nei 4000 metri quadrati della Cappa Mazzoniana gran parte dei ricercatori, dei dirigenti degli enti, dei manager privati e pubblici, dei quadri sindacali, nazionali e locali.
Dal ministro Stanca al Premio Nobel Carlo Rubbia, al commissario del Cnr De Maio, la quattro giorni romana ospiterà molti dei personaggi chiave della ricerca italiana. Saranno chiamati a discutere di tecniche per il restauro e di fonti energetiche alternative, di tecnologie per i disabili e di diffusione della cultura scientifica, di sicurezza alimentare e della salute degli anziani.
"Ma non sono certo chiamati a fare passerella - spiega Stefano Ciccone, responsabile dell'Ufficio Parco Scientifico dell'Università Tor Vergata - Per la prima volta i decisori politici, gli imprenditori e i sindacati saranno riuniti attorno allo stesso tavolo assieme ai ricercatori e ai dirigenti degli enti di ricerca. Si discuterà di strategie concrete. Della candidatura di Roma come una sede centrale del progetto europeo Galileo per la navigazione satellitare, fino al lavoro del nuovo network nazionale delle Università per la valorizzazione della ricerca scientifica".
"In questi giorni - spiega il rettore Finazzi Agrò - si parla tanto di un misterioso Istituto Italiano per le Tecnologie. Non si sa bene che cosa sia, ma si parla di Pisa e Genova come sedi possibili. Forse se si sceglie Roma, con la sua concentrazione tecnologica e scientifica, questo ente sarà un po' più reale".
Fonte: (28/11/2003)
Pubblicato in Appuntamenti
Vota:
Condividi:
|
|
- Ultime.
- Rilievo.
- Più lette.
|