Frammento di proteina HIV trasporta farmaci nelle cellule
Il risultati della ricerca effettu
Il risultati della ricerca effettuata in Italia rappresentano l'ultima frontiera delle nanotecnologie, un settore anche in Italia sconta ancora una scarsità di finanziamenti. Dal cuore del virus dell'Aids (nella foto) arriva un sistema per trasportare farmaci a colpo sicuro, direttamente nelle cellule in cui sono necessari. La tecnica è nata in Italia, nel laboratorio NEST (National enterprise for nanoscience and nanotechnology) della Normale di Pisa, ed è stata presentata a Roma, nel convegno sulle nanotecnologie per le applicazioni mediche organizzato dall'AIRI (Associazione Italiana per la ricerca industriale). La tecnica sfrutta in modo positivo la proteina TAT, che il virus HIV utilizza per invadere le cellule sane e moltiplicarsi. ''Abbiamo frammentato la proteina TAT fino ad ottenere tecnologie utili per trasportare frammenti terapeutici nelle cellule'', ha detto il direttore del NEST, Fabio Beltram.
A rendere ancora più efficace la tecnica, sono stati identificati anche i partner con i quali la proteina TAT interagisce per invadere le cellule sane. E' questo uno dei risultati presentati nel convegno, molti dei quali italiani e già brevettati, come sonde fluorescenti composte da sola molecola per diagnosi più rapide. In arrivo dalla Gran Bretagna anche un chip per analizzare l'efficacia e la sicurezza di nuovi farmaci su enzimi del fegato in grado di fare in due minuti il lavoro che oggi un laboratorio compie in due giorni. Quello emerso è un segnale del buono stato di salute della ricerca italiana sulle nanotecnologie che però, secondo gli esperti dell'AIRI, avrebbe bisogno di maggiori finanziamenti e di un maggiore coordinamento per mezzo di un Programma nazionale dedicato. I 30 milioni l'anno assegnati alle nanotecnologie dal vecchio Programma Nazionale per la Ricerca ''sono veramente pochi'', hanno osservato il vicepresidente dell'AIRI, Guido Frigessi di Rattalma, e il direttore del centro italiano per le nanotecnologie Nanotec-It, Elvio Mantovani. Secondo l'ultimo censimento dell'AIRI, sono almeno 1.200 i ricercatori specializzati in questo settore di frontiera in Italia (1.000 lavorano nel settore pubblico e almeno 200 nelle aziende). ''In Italia abbiamo molte attività, ma molto distribuite: manca un programma di coordinamento nazionale'', ha rilevato Frigessi. A livello internazionale, hanno proseguito gli esperti, gli investimenti nel settore sono in costante aumento negli ultimi anni. Il sesto programma quadro europeo della ricerca, per esempio, stanzia per le nanotecnologie 650 milioni di euro per il periodo 2003-2006, all'interno dei 1.500 milioni destinati ai materiali avanzati. Si profila anche un mercato in continua crescita, stimato in mille miliardi di dollari nei prossimi dieci anni dalla National Science Foundation degli Stati Uniti. A trainarlo attualmente sono i Paesi più avanzati in questo campo: Stati Uniti, Giappone, Corea e Germania. In Europa, oltre alla Germania, sono all'avanguardia anche Francia e Gran Bretagna, con un finanziamento di circa 100 milioni di euro l'anno.
Fonte: (15/12/2004)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag:
hiv
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