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Parkinson e diete


La restrizione calorica può ridurre il rischio di malattia

ParkinsonAlcuni ricercatori del National Institute on Aging degli Stati Uniti hanno scoperto che la restrizione di calorie a lungo termine protegge i macachi resi dallo sviluppo del morbo di Parkinson.
Molti studi avevano suggerito che il normale processo di invecchiamento provocasse una perdita di neuroni di dopamina nella substantia nigra, la principale area cerebrale colpita dal morbo di Parkinson. Da questo punto di vista, la malattia sembra essere un'accelerazione del processo di invecchiamento. In uno studio pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences", Donald Ingram e colleghi hanno esaminato gli effetti della restrizione calorica, che - è stato dimostrato - può avere potenti effetti anti-invecchiamento, sulla suscettibilità delle scimmie al morbo di Parkinson indotto sperimentalmente.
Per sei mesi, i macachi resi hanno ricevuto una dieta con il 30 per cento di calorie in meno rispetto a quella normale.
In seguito, alle scimmie è stata iniettata una tossina che provoca una malattia simile al Parkinson. In confronto alle scimmie che avevano ricevuto l'alimentazione di controllo, gli animali sottoposti a restrizione calorica hanno esibito livelli maggiori di attività locomotoria, livelli più alti di dopamina nel cervello, e livelli maggiori di un fattore di crescita, GDNF, in una regione cerebrale chiamata nucleo caudato.
Questi risultati suggeriscono che la restrizione calorica a lungo termine può ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson, attivando la produzione di fattori di crescita protettivi nel cervello che impediscono la morte dei neuroni di dopamina.

Navin Maswood, Jennifer Young, Edward Tilmont, Zhiming Zhang, Don M. Gash, Greg A. Gerhardt, Richard Grondin, George S. Roth, Julie Mattison, Mark A. Lane, Richard E. Carson, Robert M. Cohen, Peter R. Mouton, Christopher Quigley, Mark P. Mattson, Donald K. Ingram, "Caloric restriction increases glial cell line derived neurotrophic factor levels and attenuates neurochemical and behavioral deficits in a primate model of Parkinson’s disease". Proceedings of the National Academy of Sciences (2004).

Fonte: Le Scienze (20/12/2004)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: GDNF, Parkinson, invecchiamento, dieta
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