Per curare i tumori serve somministrare terapie a ora giusta
Un morto per tumore polmone ogni 30 secondi, Fda approva nuova cura
La cura del cancro e' una questione di tempo, bisogna cioe' somministrare le terapie al momento giusto per far si' che siano veramente efficaci. E' quanto riferito in un articolo sulla rivista Cancer Cell, da esperti del Massachusetts General Hospital (MGH) che hanno testato farmaci contro l'angiogenesi in combinazione con la radioterapia. Guidati da Rakesh Jain, i ricercatori hanno impiantato un tumore umano nei topolini e scoperto che l'effetto piu' forte contro di lui si ha somministrando la radioterapia a partire dal quarto-sesto giorno di somministrazione del farmaco anti-angiogenesi. L'angiogenesi e' il processo di crescita dei vasi sanguigni che irrorano un tessuto. In presenza di un tumore si verifica un processo anomalo di angiogenesi che il cancro sfrutta per ricavare dal corpo il nutrimento per sopravvivere. Per questo da anni molti team di oncologi sfruttano molecole contro l'angiogenesi per 'affamare' ed indebolire la neoplasia. Ma finora nessun risultato significativo ha coronato i molti cicli di sperimentazioni cliniche di sostanze contro l'angiogenesi testate sui pazienti. Il problema principale e' che, se l'angiogenesi assicura al tumore una fonte di cibo, e' pur vero che i vasi che crescono nel cancro sono anomali e non ce la fanno ad ossigenare il tumore.
Questo, se non rappresenta un problema per le cellule malate, lo e' invece per gli oncologi perche' la radioterapia e la chemioterapia non funzionano in condizioni di deficit di ossigeno nel tessuto tumorale. I trattamenti contro l'angiogenesi, ha rilevato Jain, potrebbero essere usati per ovviare a quest'inconveniente. Infatti il team di Jain ha dimostrato che dopo alcuni giorni di somministrazione del principio attivo anti-angiogenesi 'DC101', i vasi tumorali sembrano assumere una consistenza piu' prossima a quella dei tessuti sani. In questo frangente essi si comportano pure come l'intreccio vascolare di un organo sano, ovvero portano al tumore piu' ossigeno del solito. E' in queste fasi, ha detto Jain, che diventa cruciale colpire la neoplasia a colpi di radioterapia cui il tumore, non piu' in deficit di ossigeno, diventa ampiamente piu' sensibile. Rispettando questa tempistica, ha concluso Jain, le due terapie usate insieme potrebbero avere un effetto sinergico senza precedenti.
Un Morto Ogni 30 Secondi, Fda Approva Nuova Cura
Con un morto ogni 30 secondi e 1,2 milioni di nuove diagnosi l'anno, il cancro del polmone e' primo nella classifica mondiale dei tumori 'big killer'. L'agenzia Usa per il farmaco Food and drug administration (Fda) ha ora approvato con iter accelerato l'erlotinib: la prima terapia mirata contro la forma piu' diffusa della malattia (circa l'80% dei casi), nota come 'cancro al polmone non a piccole cellule' (Nsclc), riferiscono Roche, OSI Pharmaceuticals e Genentech. L'erlotinib - si legge in una nota di Roche - e' ''il primo e unico trattamento mirato contro il recettore EGFR'' che permette alla molecola di identificare la via piu' corretta per poter colpire selettivamente il fattore di crescita umano, fondamentale nello sviluppo di numerose forme di cancro. Il prodotto si e' dimostrato in grado di aumentare del 42,3% la sopravvivenza dei pazienti con Nsclc. L'approvazione di erlotinib da parte della Fda offre una nuova speranza di cura per i malati con Nsclc in stadio avanzato, localizzato o metastatico, che abbiano provato senza successo almeno una delle chemio classiche. La domanda di autorizzazione per l'immissione in commercio di erlotinib e' stata presentata anche in Ue e presso altre autorita' competenti.
Fonte: (20/12/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
polmone
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