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'L'industria del tabacco boicottava la ricerca sul cancro'
Il commento di Veronesi e le terapie per provare a smettere con il fumo
 L'industria del tabacco recluto' un gruppo di scienziati perche' mettessero in dubbio il legame tra fumo e cancro emerso da uno studio epocale sul tabagismo. Lo rivela la rivista Lancet che pubblica i risultati di un'indagine condotta su alcuni documenti riservati delle multinazionali delle 'bionde'.
Lo studio che le major volevano mettere in discussione riguardava le mutazioni cancerogene causate dal fumo in un gene chiamato 'p53'. Nel 1996 una ricerca dimostro' che le sostanze chimiche presenti nelle sigarette causavano le stesse mutazioni riscontrate poi nei casi di tumore al polmone. Lo studio era stato condotto dagli scienziati dell'Universita' di California, San Francisco (Ucsf) - il piu' piccolo dei campus californiani, ma specializzato nella ricerca biomedica - e gli stessi autori hanno accusato le multinazionali del tabacco di essere passate al contrattacco finanziando a lungo una ricerca che li smentisse.
'Oggi l'industria del tabacco dice di lavorare con la comunita' medica 'per sostenere un unico, significativo messaggio pubblico sul ruolo giocato dalle sigarette nelle malattie dei fumatori', ma fino al 2001 hanno reagito alla ricerca sul p53 in un modo ambiguo che lascia intuire che non non ci sono stati cambiamenti nel loro atteggiamento' ha detto Stanton Glantz, direttore del Centro di ricerca per il controllo e l'educazione sul tabacco dell'Ucsf.
I danni al gene p53 portano a un'incontrollata divisione cellulare. Le stesse mutazioni sono state trovate in oltre meta' dei tumori e nel 60 per cento dei cancri al polmone. Nel rapporto pubblicato da Lancet, Glantz e i suoi colleghi hanno esaminato 43 documenti riservati dell'industria del tabacco grazie ai quali hanno trovato le prove di ricerche portate avanti dopo il 1996 per negare il vincolo tra fumo e tumori.
'In due casi' afferma Glantz, 'ricerche che smentivano questo legame furono adottate e diffuse da individui legati alle multinazionali del tabacco'.
La risposta della comunita' scientifica alle accuse dello scienziato della Ucsf non si e' fatta attendere. Secondo 'Cancer Research UK', una delle organizzazioni no-profit che piu' attivamente partecipano alla ricerca sui tumori, lo studio dimostra che gli scienziati devono tenere alta la guardia contro i continui tentativi delle multinazionali di influenzare e distorcere le ricerche e ha esortato le universita' a rifiutate i finanziamenti dalle major del tabacco.
VERONESI: IMPOSSIBILE UN TABACCO OGM INNOCUO
Sconvolgente rivelazione del simpatico ex ministro: 'Non si può creare un tabacco OGM senza rischi di cancro e dipendenza'.
''E' praticamente impossibile'' modificare geneticamente la pianta del tabacco per ottenere sigarette meno dannose e al sicuro dal rischio dipendenza.
Lo sostiene l'oncologo Umberto Veronesi, a margine della presentazione, oggi a Milano, della prima Conferenza mondiale sul futuro della scienza, in programma dal 21 al 23 settembre a Venezia, sull'Isola di San Giorgio Maggiore.
TANTI METODI PER PROVARE A SMETTERE
Serve soprattutto una forte motivazione, ma un aiuto può venire da farmaci e terapie
Nei sondaggi due terzi dei fumatori dichiarano di volere smettere. Quanti ci riescono da soli, facendo ricorso alla forza di volontà, e quanti si affidano a programmi di disassuefazione? Una cosa è certa: smettere riduce drasticamente il rischio di malattie e morti premature. Ecco la rosa delle possibilità di aiuto di cui dispone chi vuole dire addio alle sigarette.
FARMACOLOGICHE
Terapia sostitutiva con nicotina
Accendendo una sigaretta si inalano catrame, nicotina, ma anche gas di combustione del tabacco, come il monossido di carbonio. Le terapie sostitutive con nicotina si basano sul principio di fornirla evitando le sostanze dannose del fumo.
Gomma da masticare
Masticando, la nicotina contenuta nella gomma è assorbita attraverso la mucosa del cavo orale. Con una o due gomme l'ora per tre mesi si possono evitare i sintomi dell'astinenza.
Cerotto transdermico
Rilascia una quantità costante di nicotina assorbita attraverso la cute. Va applicato appena si decide di smettere. Si consiglia di tenerlo per 16 ore, rimuovendolo prima di dormire.
Inalatore di nicotina
È un bocchino in cui si inserisce una cartuccia con un filtro imbevuto di nicotina. Aspirando, questa è rilasciata nel cavo orale e in minima parte nei polmoni. L'uso permette di conservare la gestualità legata alla sigaretta.
Spray nasale
Libera nicotina che viene assorbita dalle mucose nasali ed entra in circolo in quantità due-tre volte più alta rispetto a quella raggiunta con le sigarette. È utilizzato in dosi da uno-due spruzzi per narice ogni ora per la durata di tre mesi.
Compresse sublinguali
È l'ultima specialità medicinale arrivata in farmacia ed è a base di nicotina che in questo caso viene assorbita molto rapidamente.
TERAPIA NON NICOTINICA
Bupropione
L'unico farmaco in commercio non nucleotinico capace di favorire la disassuefazione da fumo. È un antidepressivo che, come la nicotina, aumenta la produzione della dopamina.
METODI PSICOCOMPORTAMENTALI
Le terapie nicotiniche si possono associare a quelle psicologiche più o meno prolungate. Lo scopo: approfondire gli eventuali problemi personali che inducono a fumare.
METODI NON SCIENTIFICAMENTE VERIFICATI
Agopuntura
L'applicazione di aghi alla testa vuole stimolare il rilascio di sostanze endogene cerebrali prodotte assumendo nicotina.
Elettrostimolazione e laser
Hanno lo stesso scopo: stimolare diversi punti dell'orecchio secondo i principi della medicina cinese.
Ipnosi
Cerca invece di alterare nel paziente la percezione che la sigaretta sia piacevole da fumare. Non ci sono evidenze che alcuno di questi metodi abbia efficacia alcuna, se non un effetto placebo.
Fonte: (14/01/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
Tabacco,
fumo,
Veronesi,
Lancet
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