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I farmaci anticonvulsivi ritardano l'invecchiamento


Cè un possibile legame fra lattività neurale e la vecchiaia

C.elegansI ricercatori hanno scoperto che alcuni farmaci usati per trattare gli attacchi di epilessia negli esseri umani sono in grado di ritardare di quasi il 50 per cento l'invecchiamento nei vermi. Gli animali usati per lo studio (il piccoli vermi chiamati Caenorhabditis elegans) sono simili agli esseri umani per quanto riguarda la costituzione molecolare, cosa che aumenta la possibilità che i farmaci possano estendere la vita anche degli uomini.
La scoperta potrebbe inoltre far luce sul processo di invecchiamento, ancora non del tutto compreso. Poiché i farmaci agiscono sui sistemi neuromuscolari sia degli esseri umani sia dei vermi, lo studio suggerisce un legame fra l'attività neurale e la vecchiaia.
La ricerca è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista "Science".
I risultati dello studio nascono dal lavoro di tesi di Kimberley Evason della Scuola di Medicina della Washington University di St. Louis. Circa quattro anni fa, Evason cominciò a esporre gruppi di C. elegans a diversi farmaci disponibili sul mercato, per vedere se i farmaci favorissero la longevità degli animali. A differenza dei vertebrati, questi vermi sono il soggetto ideale degli studi sull'invecchiamento a causa della loro breve vita che in laboratorio dura soltanto un paio di settimane. Dopo vari tentativi infruttuosi, il farmaco anticonvulsivo etosuccimide si è rivelato capace di estendere la vita media dei vermi da 16,7 a 19,6 giorni, un incremento del 17 per cento. In seguito gli scienziati hanno scoperto che anche altri due farmaci simili sono in grado di allungare la longevità dei vermi, in un caso di quasi il 50 per cento.
"Per noi è stata una grande sorpresa, - ha commentato Kerry Kornfeld, il relatore di Evason - non immaginavamo che i farmaci anticonvulsivi avessero un particolare rapporto con l'invecchiamento. Si tratta di un legame del tutto inaspettato".

Evason, K., Hunag, C., Yamben, I., Covey, D. F. & Kornfeld, K. Science 307, 258-262 doi:10.1126/science.1105299 (2004).

Fonte: Le Scienze (24/01/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: invecchiamento
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