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Perché siamo soggetti alle malattie


Alcune mutazioni occasionali hanno reso gli esseri umani più suscettibili

Secondo uno studio pubblicato sul numero del 26 gennaio 2005 della rivista "Current Biology", la mancanza di scelta per l'accoppiamento dei nostri antenati evolutivi ha lasciato gli esseri umani moderni maggiormente esposti alle malattie. Alcuni ricercatori britannici hanno scoperto infatti che alcune regioni chiave del nostro DNA che controllano l'attivazione e la disattivazione dei geni sono state alterate da circa 140.000 mutazioni naturali durante gli ultimi sei milioni di anni. Il risultato è che gli esseri umani moderni presentano meccanismi di controllo dei geni "approssimativi" che possono renderci più suscettibili alle malattie o causare direttamente alcuni disturbi genetici.
Gli scienziati ipotizzano che la maggior parte delle mutazioni "mediamente dannose" si sia verificata in un periodo in cui esisteva soltanto una piccola popolazione (10.000) di primi ominidi, ovvero dei primati bipedi che in seguito si sono evoluti sia negli esseri umani sia negli scimpanzé.
Se ci fossero stati più ominidi primitivi, e dunque una maggiore scelta per l'accoppiamento, gran parte di queste mutazioni sarebbero state cancellate tramite la selezione naturale da un maggiore pool di DNA disponibile. Tutto ciò contrasta notevolmente, per esempio, con il caso dei topi e dei ratti, che a causa delle maggiori dimensioni della propria popolazione ancestrale sono riusciti a mantenere l'integrità delle sezioni regolatrici del proprio DNA.
I ricercatori dell'Università di Bath, dell'Università di Edimburgo e dell'Università del Sussex hanno tratto queste conclusioni dopo aver confrontato le regioni di controllo nel DNA dell'uomo, del ratto, del topo e dello scimpanzé. Usando tecniche statistiche per "riavvolgere" il nastro dell'evoluzione, hanno scoperto che negli umani e negli scimpanzé il modo in cui i geni vengono attivati e disattivati è controllato in maniera molto meno precisa che in altri animali.

Fonte: Le Scienze (31/01/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: malattia
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