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Alzheimer: la diagnosi potrebbe essere rapida e non invasiva


Pubblicato su Nature studio che potrebbe aprire nuovi scenari sulla prevenzione della malattia

In un futuro molto prossimo potrebbe essere possibile diagnosticare il morbo di Alzheimer in modo efficace e tempestivo senza sottoporre i pazienti ad analisi invasive ed obbligarli a continui prelievi e cicli di monitoraggio.
L'equipe giapponese coordinata dai ricercatori Higuchi, Iwata e Matsuba nell'articolo pubblicato su Nature Neuroscience "detection of amyloid b plaques in vivo" ha rivelato i risultati ottenuti applicando l'imaging della risonanza magnetica nucleare nella diagnostica del morbo di Alzheimer. La malattia di Alzheimer fu descritta per la prima volta nel 1906 da Alois Alzheimer, neuropsichiatra tedesco, in una donna di 51 anni che presentava perdita della memoria, cambiamento del carattere, delirio, incapacità di svolgere azioni anche di tipo elementare.
Fino agli anni '70 si ritenne che la malattia potesse colpire solo le persone al di sotto dei 65 anni: si parlò quindi di "demenza presenile". Solo negli ultimi decenni si è accertato che la malattia di Alzheimer non è esclusiva dell’età presenile, è anzi tanto più frequente quanto più aumenta l’età. Il tessuto cerebrale dei soggetti malati di Alzheimer rivela due caratteristiche principali: le placche amiloidi (depositi della proteina ß-amiloide localizzati tra i neuroni) e i depositi neurofibrillari (ammassi di fibre proteiche all’interno delle cellule nervose). Questi grumi formano spessi addensamenti insolubili che compromettono il trasporto di sostanze da una parte all’altra della cellula e causano gravi deficit dei neurotrasmettitori cerebrali. I ricercatori giapponesi hanno sintetizzato una molecola, battezzata FSB, capace di legarsi selettivamente alle placche amiloidi e renderle facilmente visibili (come tante macchioline colorate) mediante la risonanza, senza danneggiare il resto delle cellule. Questa tecnica consentirebbe (il condizionale è d'obbligo in quanto non sono ancora stati eseguiti i protocolli di sperimentazione su pazienti affetti dal morbo) di diagnosticare precocemente l'insorgere della malattia. Ad oggi il morbo di Alzheimer risulta purtroppo incurabile ma una diagnosi precoce permetterebbe la somministrazione di farmaci in grado di rallentare il naturale ed inesorabile decorso della malattia.

Fonte: Centumcellae (17/03/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: Alzheimer
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