Usa, ogm nel 75% dei cibi lavorati
Ricerca dellIstituto di Politica Alimentare Rutgers
Secondo lo studio, senza saperlo la popolazione statunitense mangia cibo geneticamente modificato da circa un decennio. Più dell'80% della soia e il 40% del mais coltivato negli Stati Uniti è una varietà ogm. La popolazione statunitense mangia cibo geneticamente modificato (Ogm) - non contrassegnato - , comprato nei supermercati, da circa un decennio, ma la maggior parte degli americani non ne è consapevole, risulta da una ricerca. Non è sul loro "schermo radar", afferma William Hallman, il direttore associato del Programma Cibo Biotecnologico all'Istituto di Politica Alimentare Rutgers, quello che ha condotto l'indagine. La realtà è che oggi, circa il 75% del cibo Usa lavorato contiene qualche ingrediente geneticamente modificato, dichiara Stephanie Childs, dei Produttori dei Generi Alimentari d'America. Più dell'80% della soia e il 40% del mais coltivato negli Stati Uniti è una varietà Ogm. Le coltivazioni globali di prodotti biotecnologici - soprattutto mais e semi di soia, buona parte di essi utilizzati per nutrire gli animali - hanno coperto sul pianeta, lo scorso anno, una superficie di circa 80 milioni di ettari, di cui circa i 2/3 negli Usa. Questa primavera raggiungeranno i 400 milioni di ettari, secondo l'Organizzazione Industriale Biotecnologica.
I cibi Ogm sono comparsi per la prima volta nei supermercati nel 1994, con il pomodoro, ampiamente pubblicizzato, Flavr Savr, modificato per permettergli una più lunga conservazione e un gusto migliore. Fu un fallimento, soprattutto per il sapore deludente, e il prodotto scomparve nel 1997, dichiara Stephanie Childs. Entro il 1995, intanto, agricoltori in diverse parti del mondo avevano piantato milioni di acri di mais e semi di soia Ogm, e prodotti lavorati contenenti tali ingredienti venivano venduti nei negozi di generi alimentari. La modificazione genetica dei raccolti indica il trasferimento di geni da un animale o pianta a un'altra pianta. Quasi tutte le modificazioni realizzate fino ad oggi hanno avuto lo scopo di incrementare i raccolti e sconfiggere insetti e virus, senza usare i pesticidi, rendendo così il lavoro agricolo più fattibile e produttivo. Ciò può aiutare soprattutto i paesi in via di sviluppo. Gli esperti dicono che entro qualche anno saranno prodotti nuovi cibi Ogm, con miglioramenti a livello gustativo e nutrizionale: nell'universita statale del Nord Carolina, per esempio, gli scienziati stanno sviluppando una varietà di frumento resistente alla siccità. La maggior parte della popolazione Usa non si preoccupa dei prodotti Ogm perché ha fiducia nel sistema di regolamentazione, dichiara Lisa Lorenzen, che lavora all'università statale dello Iowa. Molti europei si sono invece opposti a questo tipo di alimenti perché non si fidano più dei loro governi che, per anni, hanno insistito sul fatto che le scorte di carne bovina, infettata dal morbo della mucca pazza, fossero sicure. Gli oppositori degli alimenti Ogm dichiarano che essi possono provocare reazioni allergiche o tossiche, e danneggiare l'ambiente. Preoccupa, inoltre, il mescolamento di raccolti Ogm con quelli regolari, sia in maniera artificiale, tramite manipolazione, sia naturale, con il polline - caso già documentato - , e i prodotti Ogm venduti senza approvazione. Finora, comunque, non sono stati registrati casi di malattia provocati da questi alimenti. Mentre gli scienziati che lavorano nelle università, l'industria, la Food and Drug Administration e numerose organizzazioni scientifiche europee dichiarano che il cibo Ogm è sicuro.
Fonte: (28/03/2005)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag:
ogm,
cibo,
contaminazione
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