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L'Europa deve investire di più nella ricerca sul cancro


LEuropa deve raddoppiare limporto dei finanziamenti destinati alla ricerca sul cancro: lo afferma una nuova indagine sul modo in cui viene finanziata la ricerca sul cancro nellUnione europea.

L'Europa deve raddoppiare l'importo dei finanziamenti destinati alla ricerca sul cancro: lo afferma una nuova indagine sul modo in cui viene finanziata la ricerca sul cancro nell'Unione europea.
Dall'indagine sui finanziamenti a favore della ricerca europea sul cancro, finanziata dalla Commissione europea, è emerso che la spesa pro capite degli Stati membri è sette volte inferiore a quella degli Stati Uniti, che i finanziamenti a favore della ricerca clinica e preventiva non sono sufficienti e che il sostegno generale dell'Europa alla ricerca sul cancro è scarso, sia a livello centrale che nei singoli Stati membri.
L'indagine ha altresì rilevato che oltre la metà dei finanziamenti destinati alla ricerca europea sul cancro proviene dal settore delle donazioni private, e che esiste la possibilità di aumentare la collaborazione e la cooperazione sia tra i finanziatori all'interno dell'Unione europea che tra le varie discipline di ricerca.
"L'Unione europea è terribilmente in ritardo rispetto agli Stati Uniti nel sostegno a favore di una ricerca non commerciale sul cancro", afferma Richard Sullivan, presidente dello European Cancer Research Managers Forum "Questo divario mette in serio pericolo la capacità dell'Unione europea di trasformare la ricerca sul cancro in un vantaggio per i pazienti. Sono a rischio anche la capacità di reclutare e assumere medici specialisti e scienziati affinché lavorino alla ricerca sul cancro, nonché l'attrattiva commerciale dell'Unione europea. A quanto pare, il problema risiede sia nella mancanza di un finanziamento comunitario centralizzato che nella disparità tra gli Stati membri; molti di essi, infatti, non sostengono adeguatamente gli studiosi che si dedicano alla ricerca sul cancro nei loro paesi", aggiunge il dottor Sullivan.
Secondo la relazione, negli Stati Uniti la spesa pro capite per la ricerca sul cancro è sette volte maggiore (17,63 euro contro 2,56 euro) e quattro volte maggiore in percentuale del PIL (0,0578 per cento rispetto allo 0,0163 per cento).
Dalla relazione è inoltre emerso che, nel 2002 e nel 2003, nell'Unione europea si sono registrate enormi differenze nella spesa per la ricerca sul cancro.
Ad esempio, il Regno Unito ha speso 388 milioni di euro mentre Malta non ha speso nulla. Il contributo dell'Unione europea è stato pari a 90 milioni di euro. In percentuale del PIL, la spesa maggiore è stata quella del Regno Unito (0,0267 per cento), seguito da Svezia, Germania, Francia e Paesi Bassi.
Secondo il dottor Sullivan, la Commissione e i governi nazionali devono occuparsi al più presto della questione dell'enorme disparità esistente tra gli Stati membri nell'ambito dei finanziamenti per la ricerca sul cancro. I governi nazionali devono aumentare i rispettivi finanziamenti, mentre la Commissione deve rivedere la propria politica di finanziamento e mirare a migliorare il coordinamento e la cooperazione nell'Unione europea.
"Questo è un appello urgente alla Commissione europea affinché aumenti i finanziamenti per la ricerca sul cancro. Dall'indagine emerge che l'Europa è un continente di serie B in termini di finanziamenti a favore della ricerca sul cancro. Sappiamo che, grazie alla ricerca sul cancro, si possono individuare cure migliori per chi è affetto da questa malattia, e quindi è fondamentale che tale ricerca sia debitamente finanziata in Europa. Ritengo che, se si aumentassero i finanziamenti a favore della ricerca sul cancro, ogni anno si potrebbero salvare tra le 10.000 e le 20.000 vite in più con cure più mirate per i pazienti", dichiara Gordon McVie, consulente superiore presso l'Istituto europeo di oncologia di Milano.
L'indagine rivela poi che l'Unione europea concentra i propri finanziamenti sulla ricerca di base a scapito della ricerca clinica e preventiva. Come emerge dalla relazione, alla biologia va il 41 per cento di tutti i fondi destinati alla ricerca sul cancro, mentre alla cura e alla prevenzione di questa malattia vanno rispettivamente il 20 e il 4 per cento dei finanziamenti. Gli Stati Uniti, invece, stanziano il 25 per cento dei loro fondi a favore della biologia, un altro 25 per cento alla cura e il 9 per cento alla prevenzione.
"In proporzione in Europa i finanziamenti non commerciali per la ricerca clinica sono insufficienti. Si tratta di una situazione preoccupante, soprattutto per quanto riguarda la ricerca translazionale, ed è un problema che va affrontato con urgenza perché, altrimenti, l'Europa resterà ancora più indietro nello sviluppo di nuovi agenti anticancerogeni", afferma Françoise Meunier, direttrice generale della European Organization for Research and Treatment of Cancer (EORTC). "Analogamente, lo sviluppo di nuovi e più efficaci interventi non farmacologici e di indicatori prognostici dipende da sperimentazioni cliniche condotte in ambito accademico".
"In Europa è necessaria una ricerca clinica forte e indipendente che sia finanziata da enti statali e organizzazioni che si occupano di donazioni private. Con una ricerca indipendente di questo tipo si possono studiare le forme di cancro più rare e più difficili da curare, per le quali sono disperatamente necessarie cure e terapie nuove, ma che le organizzazioni commerciali reputano poco interessanti per effettuare investimenti. Il sottofinanziamento della ricerca clinica sul cancro, associato a un ambiente normativo sproporzionatamente gravoso, sta arrecando gravi danni alla ricerca europea sul cancro e alla sua competitività. Questa è una brutta notizia per l'Europa, ma, soprattutto, è una brutta notizia per i malati di cancro", ha aggiunto la professoressa Meunier.
Infine, la relazione ha individuato 139 fonti di finanziamento non commerciali nell'intera Europa (compresi i paesi aderenti, i paesi candidati, gli Stati associati e i paesi EFTA) e ha rilevato che oltre la metà della ricerca europea sul cancro è finanziata dal settore non profit. La relazione raccomanda pertanto di riconoscere tale settore come partner paritario in ogni ambito, dallo sviluppo di una politica europea sul cancro all'accesso ai fondi per la ricerca dell'Unione europea.
Per leggere il testo integrale dell'indagine sui finanziamenti a favore della ricerca europea sul cancro consultare:
http://www.ecrmforum.org/

Fonte: Cordis (01/04/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Europa
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