Le aziende USA interessate alle cellule staminali
Alcune grandi imprese statunitensi stanno entrando con cautela nel terreno politicamente controverso delle cellule staminali, con l’obiettivo di studiare le staminali provenienti da embrioni umani nel
Alcune grandi imprese statunitensi stanno entrando con cautela nel terreno politicamente controverso delle cellule staminali, con l’obiettivo di studiare le staminali provenienti da embrioni umani nella prima fase dello sviluppo. Finora se ne erano tenute in disparte, scoraggiate dalle implicazioni morali e scientifiche che questo tipo di ricerca comporta. Ma se ora si stanno muovendo e’ perche’ prevale l’attrazione scientifica (e commerciale) che le spinge ad iniziare quanto meno un’attivita’ esplorativa. Tra le societa’ che hanno avviato dei programmi di ricerca, o ne hanno la ferma intenzione, ci sono Becton, Dickinson & Co., Invitrogen Corp., Johnson & Johnson, General Electric Co. e i settori di ricerca sperimentale del gigante elvetico Novartis Ag. Il loro interesse spazia dall’uso delle cellule per “testare” i medicinali fino alla produzione di farmaci finalizzati a nuovi trattamenti di trapianto. A partire dall’agosto 2001, il Governo di George W.Bush ha permesso di destinare fondi federali allo studio di cellule staminali embrionali, ma con molte restrizioni, cio’ che non impedisce esperimenti finanziati da privati, anche se la politica della Casa Bianca probabilmente ha avuto un effetto paralizzante.
Finora, i pionieri della ricerca con le staminali in Usa sono stati i laboratori delle universita’ e poche aziende di biotecnologia, sia statunitensi sia di altri Paesi. Per le grandi societa’ quotate in Borsa non e’ facile decidere se entrare in questo campo minato o meno. Quelle che hanno deciso di tentare l’avventura s’ingegnano pero’ a mantenere un basso profilo, ad agire con molta discrezione. “Le case farmaceutiche temono il rischio”, dice Laurie Zoloth, professoressa di etica medica alla Northwestern University. “E le cellule staminali implicano un rischio morale, politico, scientifico”. Un sondaggio condotto da The Wall Street Journal tra le dodici maggiori case farmaceutiche e le principali aziende biotecnologiche e i produttori di strumenti sanitari statunitensi ha portato alla luce vari programmi di ricerca sulle staminali finora sconosciuti. Non esiste nessuna impresa importante statunitense che lavori direttamente con embrioni umani. In compenso, esse si rivolgono a piccole societa’ e alle universita’ per approvvigionarsi di cellule. Alcune hanno fornito i nomi dei fornitori di cellule, altre hanno risposto negativamente. Comunque, qualsiasi societa’ che voglia fare ricerca con cellule embrionali umane deve ottenere una licenza dalla universita’ del Wisconsin, dove queste cellule furono scoperte e brevettate nel 1998. Finora, sono state assegnate otto licenze, e solo Becton Dickinson ha confermato di averne ottenuta una. Insomma, le aziende affrontano il tema delle cellule staminali con molta cautela. Basti pensare che Novartis, la cui sede e’ a Basilea (Svizzera), ha creato un comitato etico perche’ supervisioni questo tipo di attivita’ negli Stati Uniti.
Fonte: (26/04/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
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