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Nuova sfida della Spagna: Sì alla selezione genetica


La Spagna di Zapatero è sempre più laica. Dopo il divorzio rapido e la legge sul matrimonio tra omosessuali il governo socialista ha approvato ieri la riforma della legge sulla riproduzione assistita.

La Spagna di Zapatero è sempre più laica. Dopo il divorzio rapido e la legge sul matrimonio tra omosessuali il governo socialista ha approvato ieri la riforma della legge sulla riproduzione assistita. La nuova norma, fra l’altro, permetterà ad una coppia di concepire un bambino che servirà da donatore di cellule staminali per un fratellino malato. Si pensa che il passaggio alle «Cortes» per l’approvazione definitiva avverrà prima della fine dell’anno.
Il nuovo testo, oltre a permettere la selezione genetica di bambini per fini terapeutici, proibisce la clonazione di esseri umani a fini riproduttivi così come la pratica delle cosiddette «madri in affitto», un contratto illegale per cui una donna porta a termine una gravidanza e rinuncia a suo figlio in favore di coppie senza figli. Si fissa uno stretto controllo per la selezione di embrioni. Non si tratta di un’autorizzazione generale ma dovrà essere approvata caso per caso dalla Commissione nazionale di riproduzione umana assistita e dal ministero della Sanità. Altri tipi di selezione, come il sesso del nascituro, continuano ad essere proibiti salvo che siano necessari per evitare che il bambino nasca con malattie ereditarie.
Il nuovo testo sostituisce quello approvato dal governo Aznar nel 2003. La vice premier Maria Teresa Fernandez de La Vega ha detto che «il Governo è particolarmente soddisfatto» perché con questa legge «si apre una porta alla speranza di molte persone che vogliono avere figli e si compie un passo da giganti per combattere certe malattie. Questa legge permette alle famiglie che hanno figli con qualche malattia genetica di concepire un altro figlio sano compatibile con il primo senza dover cercare aiuto all’estero», ha aggiunto la ministro della Sanità Elena Salgado.
Il progetto di legge elimina la restrizione nel numero di ovuli da fecondare in ogni ciclo riproduttivo che la riforma del 2003 attuata dal governo del popolare Aznar aveva fissato in tre anni.
Con questa misura si vuole incrementare le possibilità di successo dei trattamenti ed evitare che le donne debbano ripetere il procedimento se non riescono ad avere un figlio. Lo stato attuale delle tecniche di riproduzione permette invece di lasciare a tre il numero degli embrioni che si impiantano, riducendo così il rischio d gravidanze multiple.
«Sarà il medico che deciderà caso per caso il numero ideale che occorre fecondare e ciò aumenterà le probabilità di successo», ha detto la ministro Salgado che ha spiegato come l’obiettivo fondamentale del testo sia di facilitare al massimo che coppie con problemi di fertilità possano avere figli.
Sarà permessa l’investigazione con tutti gli embrioni di meno di 14 giorni e con gameti (ovuli o spermatozoi) sempre che i genitori concedano l’autorizzazione. La legge del 2003 limitava la possibilità solo agli embrioni creati prima che la normativa entrasse in vigore. La ministro della Sanità ha ricordato che in Spagna sono già stati autorizzati quattro progetti specifici per investigazioni con cellule-madre. Le tecniche di riproduzione assistita riconosciute sono l’inseminazione artificiale, la fecondazione in vitro a iniezione intracitoplasmica di spermatozoi con gameti propri o di donatori, e con trasferimenti di embrioni, così come trasferimenti di gameti. Il ministero della Sanità introduce la possibilità di applicare provvisoriamente altre tecniche sperimentali, sempre caso per caso e previa autorizzazione. Viene creato un Registro Nazionale di donatori di ovuli e di spermatozoi e verrà seguita passo dopo passo l’attività dei centri di riproduzione assistita «come garanzia di qualità e per la sicurezza degli utenti». Sarà registrato il numero di figli nati da ciascun donatore (per evitare che una persona possa avere più di sei figli biologici) così come l’identità dei donatori e dei riceventi. Le donazioni continueranno ad essere confidenziali e gratuite.
La legge, lo ripetiamo, proibisce espressamente la clonazione a fini riproduttivi, d’accordo con la Costituzione europea, mentre nel caso della clonazione con fini terapeutici sarà regolata da una nuova legge sulla ricerca biomedica che sta preparando il ministero della Sanità. La legge, che sicuramente passerà alle «Cortes», è stata criticata dal Partito Popolare, principale forza dell’opposizione. Il portavoce popolare alla Commissione Sanità del Congresso Mario Mingo ha detto che il suo partito presenterà numerosi emendamenti perché la nuova legge «può causare problemi di salute alle donne ed apre la porta alla selezione eugenetica di embrioni per creare bebé-farmaci. Si apre un capitolo inaccettabile dal punto di vista etico e con una ripercussione straordinariamente negativa per la società».

Fonte: Sito web (11/05/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: Spagna
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