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Oncologia: Oscar della biotecnologia in Florida?
Srotolate il tappeto rosso: a fine settimana, ad Orlando (Florida) si apre il congresso annuale degli oncologi americani, al quale partecipa il fior fiore dell’oncologia mondiale. Secondo la rivista F
Srotolate il tappeto rosso: a fine settimana, ad Orlando (Florida) si apre il congresso annuale degli oncologi americani, al quale partecipa il fior fiore dell’oncologia mondiale. Secondo la rivista Forbes, il convegno è di fatto l’Academy Awards della biotecnologia farmaceutica: le molecole che vedranno confermate le promesse dalla presentazione dei risultati dei trial vinceranno l’Oscar e soprattutto risolleveranno l’indice del comparto biotech, attualmente in ribasso del 7 per cento.
Molte le novità che sembrano destinate ad imporsi e le attese degli analisti finanziari nell'imminenza del convegno. Ma c’è una corrispondenza tra le attese del mercato e quelle della clinica? I vantaggi che presumibilmente segnerà il listino del biotech avranno un corrispettivo in quelle dei pazienti oncologici? Lo abbiamo chiesto a Giampaolo Tortora, responsabile per le terapie molecolari e integrate presso l'Oncologia Medica dell'Università di Napoli Federico II.
“È evidente che si percepisce sia nel mondo scientifico sia in quello finanziario che i tempi sono maturi per vedere finalmente implementate nella pratica clinica le nuove conoscenze sui meccanismi molecolari della crescita tumorale”, afferma Tortora.
“È altrettanto evidente che il mondo scientifico ha imparato, sulla scorta degli errori precedenti, ad essere cauto e paziente, ponendosi attualmente, con rinnovato ottimismo, nella posizione di verifica delle potenzialità. È probabile, quindi, che esista ancora una sproporzione tra benefici clinici e vantaggi del mercato azionario, soprattutto perché la borsa agguanta tutte le novità, le consuma rapidamente e non aspetta la maturazione di tutte le valutazioni sull’impiego di un farmaco, pronta com’è a spostare l’attenzione su un’altra novità”.
Dipenderà forse anche dal costo notevole delle nuove terapie? “Certamente, i farmaci a bersaglio molecolare hanno costi molto elevati ed è quindi atteso che le aziende farmaceutiche su cui gli analisti indirizzano gli investitori avranno profitti molto elevati, che si ripercuotono, a loro volta, sulla borsa”, continua Giampaolo Tortora. ”Tuttavia non può essere sottaciuto che alcuni nuovi farmaci stanno facendo realmente registrare successi rilevanti in diverse patologie, incidendo in maniera significativa sulla qualità di vita e, in molti casi, sulla sopravvivenza dei pazienti”.
Questi benefici toccano anche patologie diffuse? “Sì, un altro aspetto importante infatti è che i benefici non si registrano solo in malattie rare, ma anche tra quelle di maggiore incidenza e rilevanza sociale. Un concetto acquisito dal mondo scientifico, rispetto alle attese di alcuni anni fa, recepito anche dal mondo finanziario, è che probabilmente la percentuale di pazienti in grado di beneficiare del trattamento con alcuni farmaci molecolari è relativamente bassa, ma una volta identificati i potenziali beneficiari con nuove tecniche diagnostiche, le risposte possono essere anche molto eclatanti”.
In conclusione, secondo l’oncologo napoletano, anche da un punto di vista strettamente clinico è un buon momento e si percepisce la sensazione diffusa di essere su una strada ormai aperta. Da un punto di vista finanziario, i grandi movimenti di borsa che seguono ogni presentazione di studi clinici sono la testimonianza del buon momento, anche se non rispecchiano necessariamente in toto la realtà clinica.
Fonte: (11/05/2005)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
Oncologia
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