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Ovuli da staminali, potrebbe aiutare donne in menopausa
Ovuli in stadio precoce sono stati ricavati per la prima volta da cellule staminali umane. Lo annuncia un gruppo di ricercatori dellUniversita del Tennesse che parla anche della possibilita di aiut
Ovuli in stadio precoce sono stati ricavati per la prima volta da cellule staminali umane. Lo annuncia un gruppo di ricercatori dell'Universita' del Tennesse che parla anche della possibilita' di aiutare con questa tecnica le donne che entrano precocemente in menopausa.
Gli scienziati statunitensi, che hanno pubblicato il loro lavoro sulla rivista Reproductive Biology and Endocrinology, suggeriscono che, con questa tecnica, la menopausa potrebbe essere posticipata fino a una dozzina di anni, anche se lo studio, secondo quanto dichiarato dagli stessi autori, e' ancora in una fase del tutto preliminare.
Le donne, alla nascita, hanno circa due milioni di follicoli che producono ovuli all'interno delle ovaie, ma non appena raggiungono la puberta' il numero diminuisce a circa 400 mila e il numero dei follicoli continua a calare fino alla menopausa, quando non e' piu' possibile produrre ovuli maturi in grado di essere fertilizzati. Nonostante cio', i ricercatori americani hanno trovato cellule staminali ovariche che possono svilupparsi in nuovi ovuli. Per ottenerli, gli autori della ricerca hanno prelevato cellule dal tessuto epiteliale ovarico (oviarian surface epithelium, Ose) di 5 donne tra i 39 ai 52 anni.
Le cellule sono quindi cresciute in laboratorio per 5-6 giorni e alcune sono state esposte a un estrogeno che stimola la crescita e chiamato phenol red. Le cellule si sono differenziate in piccole cellule ancora immature di diverso tipo, ma quelle esposte alla sostanza stimolante hanno completato il primo stadio di divisione cellulare necessario allo sviluppo che porta alla maturazione in uova che possono essere fertilizzate.
L'equipe afferma che le cellule si possono prelevare facilmente dall'Ose con un laparoscopio, un comune strumento flessibile usato in ginecologia. La scoperta, secondo il gruppo di ricerca, potrebbe aiutare le donne che hanno una bassa fertilita' o che entrano in menopausa precoce, ma anche da donne che hanno pochi follicoli nell'ovaio, per avere maggiori chance di concepire con una fertilizzazione in vitro (Ivf). Gli scienziati si spingono oltre, suggerendo che le cellule congelate dell'Ose e prelevate da giovani donne, potrebbero essere conservate per produrre ovuli piu' 'freschi', prevenendo cosi' il rischio di gravidanze a rischio quando si invecchia e ritardando cosi' la menopausa anche di 10-12 anni.
Secondo quanto riportato da Antonin Bukovsky che ha condotto lo studio, "lo sviluppo di numerosi oociti maturi (ovuli) da cellule staminali ovariche adulte in vitro, offre nuove strategie per la conservazione delle uova, la Ivf e i trattamenti dell'infertilita"'. In aggiunta Bukovsky sottolinea che queste cellule cresciute in laboratorio potrebbero essere fertilizzate per produrre cellule staminali embrionali da usare nella ricerca clinica.
Secondo Simon Fishel, direttore di Care Fertlity, la ricerca e' a una stadio iniziale e necessita ulteriori conferme. Altre ricerche hanno mostrato che ottenere uova vitali e' molto difficile e i risultati raggiunti dallo studio in questione riguardano ovuli a una stadio molto precoce rispetto alla completa maturita'. "Tuttavia -ha detto Fishel- se arriva una conferma, e' possibile che la tecnica possa aiutare le donne in pre-menopausa nelle tecniche di Ivf che attualmente sfruttano ovuli provenienti da donazioni e questo significherebbe per loro avere un figlio usando il proprio materiale genetico".
Fonte: (24/05/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
Ovuli,
menopausa
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