Tribunale ordina alla Monsanto di rendere noto il Rapporto su mais e OGM MON
Il tribunale di Colonia, in Germania, ha ordinato oggi alla Monsanto di rendere pubblico un rapporto confidenziale. L’azienda aveva cercato di tenerlo nascosto, ma lo scandalo era scoppiato dopo che u
Il tribunale di Colonia, in Germania, ha ordinato oggi alla Monsanto di rendere pubblico un rapporto confidenziale. L’azienda aveva cercato di tenerlo nascosto, ma lo scandalo era scoppiato dopo che un quotidiano inglese, "Independent On Sunday", aveva pubblicato i risultati dello studio, di circa 1000 pagine. Greenpeace aveva fatto richiesta di accesso ai documenti in Germania in base ad una norma europea che stabilisce il diritto del pubblico di visionare ogni documento relativo alla valutazione dei rischi delle piante geneticamente modificate [non è così: si tratta della direttiva 90/313 CE e seguenti sull’accesso in materia ambientale, non solo di OGM]. Dopo che le autorità tedesche avevano autorizzato l’accesso, Monsanto ha fatto causa al governo per impedire la pubblicazione dello studio. Greenpeace si è affiancata al governo tedesco nella causa e con la decisione di oggi lo studio originale dovrà essere reso pubblico. È un successo importante, sia per Greenpeace che per i consumatori.
La strategia della Monsanto basata su segreti e mancanza di trasparenza è fallita, ed ora la documentazione potrà essere analizzata da fonti indipendenti" afferma Federica Ferrario, campagna Ogm di Greenpeace. Lo studio sull’alimentazione dei topi ha riscontrato effetti "significativi" nel sangue e negli organi dei topi nutriti con il mais transgenico Mon863. Diversi scienziati europei, che hanno potuto visionare lo studio, hanno già espresso preoccupazione circa le conseguenze sulla salute e sulla sicurezza di questo mais OGM. Monsanto non nega l’esistenza di significativi effetti sulla salute dei topi, ma sostiene che tali effetti non sono stati causati dal mais transgenico. Secondo l’opinione di diversi esperti però, le argomentazioni di Monsanto non sono sufficienti per placare le preoccupazioni. Il 24 giugno, il Consiglio dei Ministri dell’EU deciderà se concedere o no l’autorizzazione per l’importazione e l’uso del Mon863 nel nostro cibo. È quasi impossibile analizzare lo studio degli effetti sulla salute, lungo piu’ di 1.000 pagine, per quella data; in particolare perché ci si aspetta anche che Monsanto si rivolga nuovamente alla Corte facendo appello contro la decisione appena presa, e quindi ritardando ulteriormente la pubblicazione dei documenti. "Gli stati europei devono dare un chiaro segno nell’interesse dei propri cittadini, negando l’autorizzazione al mais transgenico. Se ciò non avvenisse, il mais OGM potrà essere autorizzato dalla Commissione europea senza nessuna altra consultazione o votazione, è ciò potrà avere gravi conseguenze" conclude Ferrario.
Fonte: (23/06/2005)
Pubblicato in Ecologia e Ambiente
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