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Pubblicato il rapporto segreto sul mais Ogm Mon863 di Monsanto


L’alta corte amministrativa di Munster ha reso noti i documenti il 20 giugno 2005 dopo che Greenpeace aveva chiesto di avervi accesso in base alla normativa europea sull’informazione ambientale.

L’alta corte amministrativa di Munster ha reso noti i documenti il 20 giugno 2005 dopo che Greenpeace aveva chiesto di avervi accesso in base alla normativa europea sull’informazione ambientale.
Il giudizio rappresenta un precedente per le aziende che cercano di tenere nascoste le analisi di rischio sulle piante Ogm.
Il Consiglio dei Ministri dell’ambiente della Ue deciderà nei prossimi giorni se autorizzare l’importazione di questo mais Ogm, ma Greenpeace e gli scienziati chiedono un bando all’importazione del Mon863 ed il Governo italiano dovrebbe votare contro l’autorizzazione.
“Il mais geneticamente modificato non dovrebbe essere ammesso come cibo o come mangime nei paesi europei. Gli standard di sicurezza nelle procedure europee di autorizzazione degli Ogm sono in generale inadeguati” afferma il professor Gilles Eric Serafini della Commissione di Stato francese sulla genetica biomolecolare, che è responsabile delle valutazioni dei rischi delle piante gm.
Anche il professor Arpad Pusztai, che ha già fatto una valutazione dei rischi del Mon863 per il Governo tedesco, afferma che questo mais non dovrebbe essere autorizzato: “Non si può pensare che i danni agli organi interni e al sangue dei ratti siano un caso.
Gli esperimenti compiuti sono inadeguati e la valutazione dei dati non corretta, sono assolutamente necessarie altre indagini”.
Il Mon863 produce la cosiddetta tossina Bt per proteggere la pianta contro un parassita (Diabrotica). Questa tossina è diversa da quella contenuta in altre piante gm già autorizzate in Europa, e il Mon863 contiene anche un controverso gene di resistenza agli antibiotici, che secondo la direttiva europea 2001/18/EC dovrebbe essere evitato. Non si può escludere che questa sequenza genica si trasferirà favorendo lo sviluppo di parassiti più resistenti. Il Consiglio Ambiente della Ue deciderà anche per i bandi nazionali sull’importazione e la coltivazione degli Ogm. La Commissione ha chiesto di abolirli, ma i cinque Paesi europei che già li hanno in vigore, si appellano ad una clausola di salvaguardia prevista dalla normativa europea. Solo Gran Bretagna e Olanda sostengono al momento la posizione della Commissione Europea.
“La proposta della Commissione di abolire le clausole di salvaguardia nazionali deve essere respinta così come l’autorizzazione al mais transgenico Mon863. L’UE deve dimostrare che crede nell’importanza di proteggere consumatori e ambiente” afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace.

Fonte: Ansa (28/06/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: Mon863, Monsanto, mais, Ogm
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