Allarme ONU, epidemia AIDS potrebbe esplodere anche in Asia
Ensoli, 400 milioni per sviluppo vaccino hiv italiano
L'Aids potrebbe diffondersi a macchia d'olio anche in Asia; se non verranno intensificati gli sforzi di prevenzione, si potrebbe verificare una vera e propria 'esplosione' del virus mortale. L'allarme giunge da Peter Piot, direttore esecutivo di Unaids - l'agenzia Onu per la lotta contro l'Aids - che si trova oggi a Kobe per la VII Conferenza dell'area Assia-Pacifico sull'Aids. Secondo Piot, nel continente asiatico vi e' un ''perverso cocktail di fattori di rischio'', quali un ridotto uso dei profilattici, l'accesso limitato al test Hiv, la disparita' fra i sessi, la prostituzione e il diffuso ricorso alle siringhe per l'uso degli stupefacenti. I temi principali dell'agenda della conferenza - che durera' fino al 5 luglio - saranno dunque la prevenzione e l'accesso a farmaci a costo ridotto, per evitare che la malattia si diffonda anche tra le fasce di popolazione non esposte normalmente a un elevato rischio di contagio. Secondo le stime dell'Onu, in Asia il virus Hiv ha colpito piu' di otto milioni di persone, di cui ben cinque milioni in India; in Cina, l'Aids si e' diffuso ormai in tutte le province del Paese. l'Unaids teme che, se i singoli governi non faranno sforzi maggiori per prevenire e curare il contagio, vi potrebbero essere almeno 12 milioni di nuovi malati entro i prossimi cinque anni. Le grandi differenze culturali e politiche fra i Paesi dell'Asia certamente non facilitano le cose ma, secondo Piot, ''L'Aids deve diventare una priorita' per i primi ministri e per i Presidenti, perche' e' qualcosa che tocca la stabilita' degli stessi governi''.
Ensoli, 400 milioni per sviluppo vaccino italiano Per sviluppare il vaccino italiano sull'Aids in tutte le sue fasi ''servono, se tutto va bene, circa 400 milioni di euro''.
E' la previsione della ricercatrice Barbara Ensoli che coordina il programma sul vaccino dell'Istituto superiore di sanita', fatta stamani a margine di un convegno in Campidoglio. ''Per la prima fase - ha spiegato la ricercatrice - sono stati stanziati circa 10 milioni di euro considerando anche tutte le fasi di sviluppo preclinico, la fase due costera' circa 50 milioni di euro perche' dovra' essere svolta in Italia e in Africa. I soldi per la seconda fase non ci sono ancora, ne stiamo discutendo sia per quanto riguarda la parte pubblica, sia per il privato. Vedo una grande sensibilizzazione e sensibilita' delle persone per permetterci di andare avanti''. Ensoli ha illustrato il programma del vaccino durante una manifestazione promossa dal Comune di Roma anche per avviare una campagna per la raccolta di fondi necessari al completamento del programma di sperimentazione. ''La fase tre - ha aggiunto Ensoli - costera' oltre 300 milioni. Si tratta di una ricerca dispendiosa perche' ogni volta che si deve sviluppare un nuovo prodotto queste sono le cifre per portare un vaccino o un farmaco a livello del cittadino''. Sui tempi del completamento della sperimentazione, la ricercatrice italiana ha spiegato che per la fase due ci vorranno tra i due e tre anni ''saranno coinvolti due-tre mila soggetti'' mentre una fase tre andra' dai tre ai cinque anni cosicche' ''la meta - ha confermato Ensoli - potrebbe essere raggiunta entro il 2010''. Quanto alle critiche rivolte ieri dal professore Aiuti sui tempi della presentazione dei dati, Ensoli minimizza. ''E' stato - afferma - solo un problema logistico. Era tutto organizzato che arrivasse prima di questa manifestazione, poi per impegni organizzativi di altri livelli, non i nostri, non e' stato possibile. Ma per correttezza verso i ricercatori, per le procedure e l'eticita' i dati oggi non sono stati dati e saranno resi noti il 5 mattina all'Istituto superiore di sanita'.
Fonte: (03/07/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
AIDS,
hiv
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