I bimbi in provetta
La prima figlia della provetta italiana, Alessandra Abbisogno, è nata a Napoli nel gennaio del 1983. Da allora, diverse migliaia di individui sono venuti al mondo, figli della fecondazione artificiale
La prima figlia della provetta italiana, Alessandra Abbisogno, è nata a Napoli nel gennaio del 1983. Da allora, diverse migliaia di individui sono venuti al mondo, figli della fecondazione artificiale senza regole. Vent’anni dopo le norme invocate da tutti sono arrivate: 18 articoli in cui, secondo le critiche, ci sono però più divieti che permessi. Molto di quanto fino ad oggi è stato consentito e praticato, infatti, sarà proibito. Una rivoluzione che toccherà le 60-70mila coppie - una su cinque - che non riescono ad avere figli e i 323 centri specializzati nella terapia della sterilità che dovranno cominciare a fare i conti con il divieto di ottenere concepimenti utilizzando donatori esterni alla coppia e con la tutela del diritto a nascere dell’embrione che sono tra i punti cardine della legge.
LE TECNICHE. Per procreazione medicalmente assistita, Pma, si intende l’insieme di tecniche che permettono artificialmente l’unione dei gameti, le cellule riproduttive sessuali, maschile e femminile. Per ottenere la fecondazione dell’ovocita, la cellula sessuale femminile, da parte dello spermatozoo, la cellula sessuale maschile, sono oggi disponibili diverse metodiche: la Fivet (la fecondazione avviene in vitro e l’embrione poi ottenuto viene trasferito nell’utero); la Gift (ovocita e spermatozoo vengono trasferiti insieme nella tuba uterina, il concepimento quindi avviene all’interno del corpo umano); la Zift (trasferimento nelle tube dell’ovulo già fecondato) e l’inseminazione artificiale in cui si inserisce nell’utero della donna il liquido seminale maschile opportunamente preparato.
FECONDAZIONE ETEROLOGA. Queste tecniche sono tutte permesse dalla nuova legge a patto però che il materiale biologico utilizzato, cioè l’ovocita e lo spermatozoo appartenga alla coppia. L’articolo 4 vieta infatti esplicitamente il ricorso a tecniche di Pma di tipo eterologo. Si stima che oggi il 20 per cento delle nascite assistite avvenga con il ricorso a seme o, più raramente, ad ovociti donati da persone esterne alla coppia. Con questo divieto, la fecondazione assitita diventerà inaccessibile all’1% degli uomini e all’8% delle donne. Il medico che viola questa norma, è punito con una sanzione da 300mila a 600mila euro, per il commercio di embrioni o gameti è prevista la reclusione da 3 mesi a 2 anni e multe da 600.000 a un milione di euro.
GLI OVOCITI. In ogni trattamento non potranno essere fecondati più di tre ovociti per volta; una volta che l’ovulo è fecondato deve essere impiantato entro sette giorni e non è possibile alcun ripensamento da parte della coppia. Gli embrioni così ottenuti, di numero non superiore a tre dovranno essere tutti impiantati nell’utero della donna giacché non ne è consentito il congelamento. Secondo gli esperti, le conseguenze di questi divieti combinati saranno, da una parte una minore percentuale di successi, dall’altra maggiori pericoli per la salute delle donne che dovranno moltiplicare i trattamenti sottoponendosi a più cicli di stimolazione ovarica e, se in giovane età, rischieranno gravidanze trigemine anche perché in questi casi la legge non consente la soppressione degli embrioni. Ancora, il rischio malformazioni: gli embrioni vanno trasferiti in utero senza essere preventivamente analizzati.
GLI EMBRIONI. Attualmente, secondo un censimento dell’istituto superiore di sanità nei contenitori ad azoto liquido dei vari centri italiani ci sarebbero oltre 24mila embrioni congelati, di cui qualche centinaio «orfani»: la legge prevede la possibilità che questi embrioni, disconosciuti dalle coppie che li hanno generati possano essere dati in «adozione» alle coppie sterili.
I GENITORI. Potranno diventare genitori con il ricorso alle tecniche di Pma soltanto le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. Un riconoscimento delle coppie di fatto - spetterà al governo il compito di definire quali sono i parametri di «stabilità» - e un no netto ai single, ai gay, alle «mamme-nonne» e alla fecondazione post mortem che fino ad oggi hanno fatto la fortuna di qualche spregiudicato ginecologo.
LA RICERCA. Sono vietate sia la sperimentazione sugli embrioni sia la clonazione umana. Ricerca clinica e sperimentazione sull’embrione sono ammesse solo se finalizzate alla tutela della sua salute e del suo sviluppo. È vietata anche qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell’embrione.
IL CONGELAMENTO. Quello dell’embrione è consentito solo quando il trasferimento nell’utero non risulti possibile per gravi e documentati problemi di salute della dona che non erano prevedibili, quello degli ovuli e degli spermatozoi solo dopo l’espressione di un consesno informato scritto.
Fonte: (12/12/2003)
Pubblicato in Medicina e Salute
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