Roma, un pozzo di scienza
Il 50% delle strutture italiane di ricerca è dislocato nella Capitale
L’APPUNTAMENTO è per oggi alla Cappa Manzoniana alla stazione Termini. Si chiama “Romascienza” ed è l’ultimo (in ordine di tempo) happening scientifico italiano e della capitale, a cui fino al 19 dicembre partecipano tutti i principali enti di ricerca italiani e le Università romane.
L’evento, organizzato dall’Ufficio Parco Scientifico dell’Università di Roma Tor Vergata, ha un obiettivo ben preciso: essere una “vetrina” della ricerca, dell’alta formazione e delle imprese innovative dell’area romana, per valorizzare il grande patrimonio di competenze e conoscenze rappresentato dalle strutture di ricerca pubbliche abbondantissime a Roma e nelle immediate vicinanze.
Roma infatti è una delle città a maggiore concentrazione di ricerca pubblica in Italia. Il 50 per cento delle strutture di ricerca del paese è dislocato tra i sette colli o poco fuori. La vetrina sarà una delle sempre più numerose occasioni per la cultura scientifica di “proiettarsi fuori”, di conquistare visibilità, spazi, immagine positiva. In un Paese dove si consuma molta scienza (attraverso le riviste, la Tv, i libri persino), ma se ne studia sempre meno all’Università.
Romascienza si inserisce dunque in una corrente culturale sempre più forte nel nostro paese. E lo fa proponendo temi di grande attualità (soprattutto dopo il black-out), come le fonti alternative di energia. Un documentario illustrerà i principi di funzionamento del primo reattore a fusione nucleare (il processo attraverso il quale il sole e le stelle producono energia), dove un posto di rilievo è occupato dall’Italia e dalla sua macchina FTU (Frascati Tokamak Upgrade), in funzione nel Centro ricerche Enea di Frascati dal 1990.
Nella lotta all’inquinamento da traffico, sarà presentato il Lidar, un sistema che permette di controllare, in tempi rapidissimi, un’area di sei chilometri di raggio, premettendo di individuare almeno ottanta sostanze inquinanti diverse e la loro posizione. E si parlerà di temi relativi alla sicurezza alimentare e qualità del cibo, raccontando di monitoraggi dei batteri potenzialmente dannosi in mare e nei laghi.
Per quanto riguarda le applicazioni scientifiche per la valorizzazione dei beni culturali si parlerà invece dei progetti per sviluppare nuove metodologie per il controllo dei microrganismi, che crescono sulle superfici in pietra.
Uno spazio particolare sarà anche destinato proprio alla città di Roma: immagini della capitale dall’alto per le analisi di dati ambientali, il nuovo piano regolatore, la sistemazione di quartieri come l’Ostiense dopo la dipartita dei mercati generali. Ci sarà pure il modello di motore a idrogeno dell’ENEA, filmati sulle nanotecnologie e la vita dei ricercatori stranieri in Italia. Sarà possibile anche collegarsi a internet con strumenti a infrarossi e intervenire a trasmissioni radiofoniche dal bus di RaiTre “Più libri più liberi” sui libri scientifici.
Si sperimenterà infine un piccolo “laboratorio di scrittura scientifica”, in cui docenti del Master di comunicazione della scienza di Trieste, spiegheranno come trovare, scrivere e titolare una notizia scientifica.
Fonte: (15/12/2003)
Pubblicato in Appuntamenti
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