L'omeopatia? Solo un placebo
Ricerca svizzera pubblicata su Lancet, scontro sulla medicina alternativa
L'editoriale di "Lancet", una delle più autorevoli riviste mediche al mondo, ha un titolo che sembra definitivo: "La fine dell'omeopatia". Il principe Carlo farà un salto sulla sedia, visto che ha appena commissionato uno studio per convincere il governo a investire di più nella medicina alternativa. E con lui decine di milioni fra medici e pazienti filo-omeopatici nel mondo avranno una brutta sorpresa. Lancet pubblica una ricerca dell'università di Berna, secondo la quale una sperimentazione incrociata dimostra che i farmaci omeopatici hanno un'efficacia solo illusoria, pari a quella del placebo, e cioè dell'acqua fresca. Difficile immaginare che i seguaci della medicina fondata alla fine del '700 dal dottor Samuel Hahnemann, a questo punto, facciano ammenda e buttino nella spazzatura tinture e preparati ultra-diluiti. Ma certo quello inferto dal dottor Matthias Egger e dai suoi colleghi è un duro colpo. I ricercatori svizzeri hanno comparato i risultati di 110 trattamenti omeopatici con altrettante somministrazioni di farmaci convenzionali, in un ampio spettro di situazioni, dalle affezioni respiratorie alla chirurgia. Hanno scoperto che l'omeopatia non ha effetti più rilevanti del placebo. Più in dettaglio, a Berna dicono che, mentre nella sperimentazione su bassa scala (e quindi qualitativamente inferiore) s'è accertata una certa prevalenza degli effetti dell'omeopatia sul placebo, su una scala più ampia c'è stato il pareggio.
Nessuna differenza fra prodotti omeopatici e acqua fresca. I farmaci convenzionali, invece, hanno vinto entrambe le partite. Insomma, secondo Egger e colleghi l'omeopatia funziona solo se ci credi. L'editoriale di "Lancet", che si apriva con quel titolo sulla morte dell'omeopatia, conclude in maniera più salomonica: "Bisogna che i dottori siano chiari e onesti con i loro pazienti sull'assenza di benefici dell'omeopatia, e con se stessi sulla debolezza della medicina moderna nel prendere atto del bisogno di attenzione personalizzata da parte di loro pazienti". Un giudizio che coglie le debolezze scientifiche dell'omeopatia, ma anche la ragione del suo successo. In Gran Bretagna, per esempio, ci sono più di 47 mila praticanti dell'omeopatia, più dei medici generici. Il 42 per cento dei medici generici indirizza pazienti alle cure di un omeopata. In Scozia l'86 per cento è in favore dell'omeopatia. Tutto il settore della medicina alternativa è in grande espansione: i britannici spendono attualmente 130 milioni di sterline all'anno per queste cure (dall'agopuntura, alle erbe, alla riflessologia), ma si stima che questa spesa salirà fino a 200 milioni nei prossimi quattro anni. Lo studio commissionato dal principe Carlo, che gli ha attirato critiche violentissime dagli ambienti scientifici, mira a dimostrare che la medicina alternativa potrebbe far risparmiare 3,5 miliardi di sterline al servizio sanitario pubblico. La ricerca pubblicata da "Lancet", verosimilmente, non chiuderà affatto l'eterna discussione sui benefici dell'omeopatia. Va avanti da circa 200 anni, da quando il tedesco dottor Hahnemann cominciò a sperimentare il principio "similia similibus curantur", e cioè la cura delle malattie utilizzando in altissima diluzione le sostanze che ne erano all'origine. Erano, bisogna ammettere, gli anni dei salassi, delle purghe e delle sanguisughe. Anche le sostanze che Hahnemann provò a diluire erano a volte particolari: c'erano estratti di "mustela phoetida" (ghiandola anale di puzzola), "periplaneta americana" (scarafaggio), e "pediculus capitis" (pidocchio). La diluizione elevatissima dei preparati omeopatici fa sì che, spesso, non resti nel preparato nemmeno una molecola del principio originario. Ma gli omeopati credono che esista una "memoria dell'acqua", in grado di trattenere la capacità di produrre benefici. E sono decenni che intorno all'omeopatia si accendono dispute scientifiche. E, per stare all'Italia, si ricorda il processo intentato contro Piero Angela da due associazioni di omeopati, per una puntata di Superquark. Angela ebbe la solidarietà di scienziati come Dulbecco, Levi Montalcini, Sirchia. I giudici lo assolsero.
Fonte: (28/08/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
omeopatia,
medicina alternativa,
placebo
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