Agricoltori e ambientalisti tutti d’accordo sulla linea dura

ANCONA - Gli ultimi sequestri di mais transgenico nelle Marche «confermano lesigenza di controlli accurati per garantire agli imprenditori agricoli la sicurezza di poter piantare sementi Ogm free». È

ANCONA - Gli ultimi sequestri di mais transgenico nelle Marche «confermano l'esigenza di controlli accurati per garantire agli imprenditori agricoli la sicurezza di poter piantare sementi Ogm free». È il commento del presidente di Coldiretti Marche Giannalberto Luzi. Quanto è avvenuto, dice Luzi, rappresenta «l'ennesima conferma che le multinazionali stanno mettendo in atto una strategia sempre più aggressiva, per mettere le autorità dinanzi al fatto compiuto, specie in una regione, come la nostra, che ha già dichiarato la propria scelta Ogm free». La Coldiretti conferma il suo appoggio alla linea tracciata dell'assessore Silenzi e della giunta D'Ambrosio, ribadendo che «far convivere coltivazioni transgeniche con quelle tradizionali e biologiche sarebbe impossibile in un territorio come le Marche».
Anche la Cia Marche interviene sul sequestro del mais transgenico in provincia di Macerata. «I sequestri dimostrano l'urgenza di adottare controlli severi e completi su tutte le sementi in commercio. Quanto avvenuto - dichiara la Cia - è l'occasione per ribadire la nostra posizione sulla questione degli Ogm.

Il nostro timore è che, ancora una volta, il peso dei sequestri e della distruzione del mais ricada sugli agricoltori». «Siamo favorevoli ai controlli - sottolinea Nevio Lavagnoli, Vice Presidente della Cia Marche - e a dimostrazione di ciò riteniamo che l'intero settore agricolo debba coordinarsi affinché vengano effettuati controlli sul 100% delle sementi e delle colture».«Il nuovo sequestro di granella di mais transgenico - secondo Legambiente - che anche una regione come le Marche, che si potrebbe presumere estranea ai grandi circuiti delle frodi legate agli Ogm, nei fatti non lo è. La legge regionale approvata dalla giunta si è dunque dimostrata una scelta sacrosanta, e preziosissimo il lavoro del Corpo forestale dello Stato. Contro gli ogm non possiamo abbassare la guardia» dice Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche. Per scongiurare la proliferazione di coltivazioni geneticamente modificate, infine i Verdi delle Marche invocano una legge che imponga il controllo preventivo di tutte le sementi, prima che siano messe in vendita, e non soltanto, come avviene oggi, il divieto di coltivare piante Ogm. Lo ribadice il capogruppo del Sole che ride Marco Moruzzi, esprimendo soddisfazione per i sequestri di granella di mais contaminata condotti oggi nella regione dal Corpo forestale dello Stato. «Purtroppo il nostro allarme era fondato - commenta il capogruppo verde - e gli ettari di mais Ogm coltivati nelle Marche erano molti di più di quanto sembrava dalle prime indagini». La semina di questo tipo di prodotto «è vietata dai decreti legislativi 92/1993 e 224/2003, ed essendo avvenuta all'insaputa degli agricoltori rappresenta una frode in commercio». Il rischio, conclude l'esponente ambientalista, è molto alto, perchè «l'emissione in ambiente non confinato di sementi transgeniche comporta il pericolo di un inquinamento del terreno e delle colture circostanti attraverso il fenomeno della semina naturale dei chicchi eventualmente rimasti in campo e dell'impollinazione».

Fonte: (18/12/2003)
Pubblicato in Ecologia e Ambiente

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