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A Trieste si cerca un'arma contro il rotavirus


Al Centro di ricerche biogenetiche è allo studio un vaccino per prevenire una infezione che nei Paes

I rotavirus sono la causa mondiale più comune di diarrea severa. Possono causare milioni di morti ogni anno nei paesi in via di sviluppo (Asia, Africa, America Latina). Causano infezioni che negli adulti che hanno anticorpi sono generalmente e con conseguenze insignificanti. Possono però uccidere i neonati se non adeguatamente trattati con una terapia sintomatica che consiste nel reintrodurre nell'organismo i liquidi persi con la grave diarrea mediante soluzione isotonica di glucoso o sali minerali. Una cura relativamente semplice, che però diventa molto difficile da attuare in alcune parti del mondo dove anche l'acqua potabile è una rarità.
Per questo, in molti laboratori di ricerca nel mondo si sta cercendo di mettere a punto un vaccino efficace contro il rotavirus. Tra i centri in prima fila in questo filone di ricerca c'è l'ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste, con sede all'Area Science Park di Padriciano.
La ricerca del vaccino è condotta dal Gruppo di immunologia molecolare (uno dei 10 gruppi dell'ICGEB), di cui è responsabile il prof. Oscar Burrone.
'La nostra ricerca - ha detto Burrone in occasione di una visita di un gruppo di giornalisti dell'UGIS - si è indirizzata verso anticorpi che blocchino il virus agendo su due sue proteine superficiali: VP7 ( la glicoproteina o proteina G) e VP4 ( la proteasi o proteina P). Queste proteine sono i principali antigeni coinvolti nella neutralizzazione virale. SI tratta - ha proseguito Burrone - di mini-anticorpi in grado di bersagliare anche i tumori e impiegabili per vaccini a DNA contro i linfomi.
L'ICGEB è un'organizzazione internazionale, intergovernativa, il cui mandato è di offrire un Centro di eccellenza per la ricerca e la formazione nei campi dell'ingegneria genetica e della biotecnologia, con un'attenzione specialealle necessità dei Paesi in via di sviluppo. Il Centro, che ha iniziato ad operare nel 1987, conta ora 47 Stati membri; altri 19 Paesi sono in procinto di accedere allo Statuto dell'ICGEB, o di ratificarlo. L'ICGEB ha firmato con le Nazioni Unite un Accordo di Cooperazione. Alla fine del 2002, nelle due componenti di Trieste (batteriologia, virologia, immunologia molecolare, ecc.) e New Delhi (soprattutto biologia animale e vegetale) lavorano oltre 360 persone provenienti da 28 Paesi. Direttore generale dell'ICGEb è Arturo Falaschi.

Fonte: Newton (19/12/2003)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
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