Farmaco anticorpo per tumore al colon
L'anti angiogenetico, è un anticorpo monoclonale, assicurando la assoluta specificità
Da oggi sara' disponibile anche in Italia un farmaco che apre speranze ai malati di tumore al colon. Illustrato al settimo congresso nazionale di oncologia medica (Aiom) in corso a Napoli fino al 21 ottobre, il nuovo farmaco antiangiogenetico, cioe' in grado di bloccare l'afflusso di sangue indispensabile alle cellule tumorali per alimentarsi e' un anticorpo monocolale (bevacizumab) ed e' stato sviluppato, negli Stati Uniti, da un ricercatore italiano, Napoleone Ferrara. In Italia, dove sono oltre 37 mila i nuovi casi ogni anno di carcinoma del colon, l'utilizzo del primo farmaco in grado di 'affamare' il tumore ha portato importanti risultati, come hanno sottolineato in conferenza stampa il professor Roberto Labianca, presidente nazionale Aiom, Emilio Bajetta (che sara' a capo dell'Associazione oncologica dal prossimo 21 ottobre per due anni) e dal professor Gianpaolo Tortora, oncologo medico dell'Universita' Federico II di Napoli. ''In uno studio condotto su oltre 900 pazienti - ha spiegato Labianca - l'aggiunta di bevacizumab alla terapia convenzionale ha aumentato del 30 per cento la sopravvivenza globale e del 71 per cento la sopravvivenza libera da malattia.
Dati clamorosi per un tumore che viene considerato un big killer: provoca, infatti, 17 mila decessi in Italia e 500 mila nel mondo''. Nel tumore al colon ''un ruolo importante viene svolto dalla chirurgia - ha evidenziato ancora Labianca - ma per poter integrare gli effetti positivi degli interventi chirurgici e per le metastasi linfonodali e' necessario avere un farmaco che, in prospettiva, possa essere utilizzato dopo la chirurgia''. ''Il 'bevacizumab' - ha spiegato il professor Tortora - e' un farmaco anti VEGF, fattore che regola il processo di crescita dei vasi del sangue (angiopgenesi). Come avviene per i tessuti sani, anche per i tumori l'accrescimento e la sopravvivenza dipendono dalla presenza di un'estesa rete di vasi sanguigni. Il nuovo farmaco inibisce la formazione di nuovi vasi sanguigni nel tumore, limitandone l'accrescimento e migliora la penetrazione e l'efficacia dei chemioterapici''. La molecola, che innesca il meccanismo innovativo, ha portato i ricercatori a studiare la sua applicazione anche in altri tipi di tumori come il polmone, la mammella, l'ovaio e il pancreas. Il costo del farmaco, per un mese di terapia, e' di 3.500 euro e normalmente il suo utilizzo e' previsto, ha spiegato ancora Labianca, per 6 mesi. Per il professor Bajetta ''le scoperte di biologia molecolare ci consentiranno, in un futuro ormai prossimo, una personalizzazione della terapia. Compito dell'Aiom e' coordinare i gruppi di studio ad hoc, per esempio di quelli chiamati a ridefinire i criteri di valutazione della risposta dei farmaci. E' necessario inoltre stabilire anche nuovi parametri predittivi di questa risposta: selezione dei pazienti, anche in ragione di un'ottimizzazione della cura visto i costi elevati; definire la durata della terapia in caso di combinazione con chemioterapici e, di conseguenza, la modalita' di somministrazione''.
Fonte: (20/10/2005)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
colon,
bevacizumab,
anticorpo
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