Giornata mondiale della psoriasi
29 Ottobre dedicato a 2,5 Mln italiani
Macchie rosse e placche sulla pelle con squame e forfora che finiscono, troppo spesso, per emarginare chi soffre di psoriasi. Ben due milioni e mezzo gli italiani che vivono questo dramma, con ripercussioni a volte devastanti sulla qualità della loro vita. In molti decidono addirittura di abbandonare scuola e lavoro per evitare sguardi incuriositi e discriminazioni. A loro e ai malati di tutto il mondo è dedicata la Giornata mondiale della psoriasi, in programma sabato prossimo. In Italia, dermatologi e psicologi scenderanno nelle principali piazze del Belpaese per informare i cittadini. Obiettivo? Combattere lemarginazione informando, spiegando, ad esempio, che la psoriasi non è contagiosa. Non solo. Oltre alla distribuzione di materiale informativo - hanno spiegato oggi a Roma esperti e esponenti dellAdipso (Associazione per la difesa degli psoriaci) riuniti al Campidoglio - si cercherà di raccogliere fondi per la ricerca e promuovere la collaborazione tra camici bianchi, pazienti e politici per migliorare la qualità di vita del malato e tutelarlo maggiormente. Una tutela dei malati di psoriasi e indispensabile soprattutto considerando che - sottolinea Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica delluniversità Tor Vergata di Roma - il 63% dei pazienti con una forma grave della malattia finisce per avere anche problemi psicologici.
Eppure si tratta di una patologia su cui continua, troppo spesso, a regnare il silenzio.
Un silenzio che riguarda anche le istituzioni - denuncia Mara Maccarone, presidente Adipso - Ne è la prova che alcune Regioni non hanno ancora individuato i Centri di riferimento per la cura della psoriasi, e la maggior parte, pur avendo segnalato i centri, non ha ancora deliberato sullerogazione di farmaci, lasciando i pazienti privi di cure. Anche in Italia esistono infatti nuovi farmaci biologici - spiega ancora Maccarone - ma non sempre sono accessibili a tutti i pazienti. Per avere la possibilità di sottoporsi a queste terapie innovative - spiega Alberto Giannetti, Presidente della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) - bisogna rientrare in un progetto di ricerca chiamato Psocare e promosso dallAifa, ma molte sono le regioni che ancora non hanno aderito. Il progetto, infatti, dovrebbe coinvolgere circa 700-800 mila malati da un estremo allaltro dello Stivale, ma attualmente sono solo 26 quelli in cura con i nuovi farmaci biologici presso luniversità dellAquila. Il progetto dellAifa - spiega Giannetti - prevede di seguire i malati di psoriasi per un periodo di tre anni monitorando levoluzione clinica e psicologica derivante dallimpiego di farmaci differenti, non solo quelli innovativi, ma anche quelli di vecchia data. In realtà, lattenzione è incentrata soprattutto sui farmaci di nuova generazione che hanno la funzione di modulare i meccanismi biochimici responsabili della psoriasi, andano a colpire linfociti e molecole responsabili dellinfiammazione, spiega ancora lesperto. Il successo di queste nuove terapie - conclude Giannetti - risiede nella loro grande selettività dazione che consente di ottenere, nella maggior parte dei casi, una notevole efficacia terapeutica. Ma dovremmo monitorare la loro efficacia per più tempo e su un numero maggiori di pazienti per capire fino in fondo i progressi che queste cure consentono di ottenere.
Fonte: (28/10/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
psoriasi
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