L’Andalusia anticipa il Governo sulla clonazione terapeutica
Il 20 dicembre la Giunta andalusa ha deciso di dare il via all’esecuzione del disegno di legge che regolamenta la cosiddetta clonazione terapeutica. La consigliera alla Sanita’ Maria Jesùs Montero ha
Il 20 dicembre la Giunta andalusa ha deciso di dare il via all’esecuzione del disegno di legge che regolamenta la cosiddetta clonazione terapeutica. La consigliera alla Sanita’ Maria Jesùs Montero ha affermato che con questo passo l’Andalusia si colloca “all’avanguardia” della ricerca cellulare “a livello mondiale” e ha precisato che, in base all’articolo 13 dello Statuto di Autonomia, la Comunita’ ha la competenza esclusiva in materia di ricerca. Dunque, il Governo andaluso regola la ricerca del trasferimento nucleare a scopo esclusivamente terapeutico prima che il ministero della Sanita’ inoltri al Consiglio dei ministri la nuova legge di Ricerca Biomedica che autorizza la clonazione terapeutica in Spagna, atto previsto per il mese prossimo. Il Consejo de Gobierno ha approvato l’iter della legge andalusa. “Le competenze dello Stato in materia di coordinamento non possono invalidare quelle delle Comunita’ autonome sulla ricerca”, ha ribadito la consigliera Montero, cosi’ come ha chiarito che non esiste nulla nella legislazione spagnola che vieti la clonazione terapeutica. Con questa tecnica si persegue la creazione di cellule staminali geneticamente identiche a quelle del paziente, il cui beneficio principale rispetto ad altri procedimenti -ha spiegato- e’ che tessuti ed organi cosi’ ottenuti sono compatibili con il donatore della cellula adulta, evitando cosi’ il possibile rigetto.
La futura normativa raccogliera’ e regolamentera’ anche la ricerca di altre tecniche, attualmente in fase sperimentale, volte a ricavare cellule staminali da cellule adulte. Nella conferenza stampa, la signora Montero ha enfatizzato il fatto che, malgrado sia gia’ punita dal Codice Penale, la legge andalusa vietera’ “tassativamente” la clonazione a scopo riproduttivo, in modo che non sussista dubbio alcuno sul punto. La cellula riprogrammata non potra’ infatti svilupparsi oltre i 14 giorni ne’ essere impiantata nell’utero di una donna. Secondo l’Ufficio del portavoce del Governo, il cammino di questi studi andalusi puo’ gia’ contare sul parere favorevole di Comision Autonomica de Etica e Investigacion, benche’ la legge preveda la creazione di un comitato specifico di ricerca di riprogrammazione cellulare, attraverso cui dovranno passare i progetti in cerca d’approvazione. Il Comitato, integrato da specialisti in biomedicina, diritto e bioetica, s’incarichera’ di autorizzare i progetti di ricerca, di garantire il loro svolgimento e di vigilare sulle condizioni in cui avviene il consenso informato dei donatori di ovuli e cellule. La legge impone che i progetti di ricerca non abbiano carattere lucrativo e che siano finalizzati a migliorare la salute e la qualita' della vita delle persone. Affinche’ un progetto sia autorizzato e’ necessario determinare l’identita’ del ricercatore principale, i tempi di esecuzione, il numero e la provenienza di ovuli e cellule da utilizzare. Inoltre, le sperimentazioni potranno essere effettuate solo nei centri autorizzati. In quanto alle donazioni di ovuli e cellule adulte da cui estrarre il nucleo, queste dovranno sempre essere anonime e confidenziali. I donatori saranno informati su obiettivi ed implicazioni della ricerca, e una volta ottenuta l’informazione potranno dare in forma scritta il loro consenso, che e’ comunque revocabile o modificabile nel tempo. Secondo i dati forniti dalla consigliera, attualmente sono solo otto Paesi e sei Stati Usa ad avere leggi che permettono il trasferimento nucleare a scopo terapeutico.
Fonte: (02/01/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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