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Porta la firma di una ricercatrice italiana la nuova tecnica radioterapica contro il letale glioblastoma multiforme (Gbm): un tumore cerebrale che lascia poche speranza a chi si ammala. Gelsomina De S

Porta la firma di una ricercatrice italiana la nuova tecnica radioterapica contro il letale glioblastoma multiforme (Gbm): un tumore cerebrale che lascia poche speranza a chi si ammala. Gelsomina De Stasio, che lavora alluniversità del Wisconsin di Madison, sta infatti testando un protocollo terapeutico soprannominato radioterapia stereotassica al sincrotrone a base di gadolinio (GdSSR), su linee cellulari umane coltivate in laboratorio. Una tecnica che potrebbe, a detta della scienziata, rappresentare un primo passo verso la cura di queste forme di tumore considerate le più letali.
In genere, infatti, il 50% dei malati muore dopo un anno dalla diagnosi, il restante 50% due anni più tardi.
Nello specifico, ha spiegato la ricercatrice italiana sulla rivista Clinical Cancer Research, il gadolinio scova le cellule cancerose e le penetra fin nel loro nucleo, risparmiando invece i tessuti sani con unapprossimazione di circa il 90%. A questo punto le cellule cerebrali dovrebbero essere irradiate con raggi X. Il risultato visivo, scrive la ricercatrice, permette di rintracciare con estrema precisione le cellule malate che risultano opache anziché trasparenti per la presenza del gadolinio. In più, nei tessuti cancerosi si verifica l'effetto fotoelettrico osservato per la prima volta 100 anni fa da Albert Einstein: gli atomi assorbono fotoni ed emettono elettroni, danneggiando irrimediabilmente il Dna delle cellule malate che dunque muoiono. Il prossimo passo, ha aggiunto la De Stasio, sarà quello di testare la tecnica su animali di laboratorio, poi su pazienti. I tempi però sembrano ancora lunghi. Un anno prima di avere i primi risultati sugli animali, e almeno dieci prima di poter avere risposte esaurienti per l'uomo.

Fonte: AdnKronos (03/01/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: gliobastoma, Gbm, radioterapia, gadolinio
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