Staminali: ottenuto il primo organo in animale vivo
Lo scenario potrebbe essere quello di un film di fantascienza in cui una sola cellula, stimolata nel modo giusto, riesce a formare un intero organo in poco tempo. E' accaduto davvero, anche se il
Lo scenario potrebbe essere quello di un film di fantascienza in cui una sola cellula, stimolata nel modo giusto, riesce a formare un intero organo in poco tempo. E' accaduto davvero, anche se il nuovo organo non si e' formato in una prodigiosa incubatrice ma nell'organismo di un topo. Da una sola cellula staminale e' stato ottenuto per la prima volta un intero organo: una cellula bambina prelevata da una ghiandola mammaria del topo, trasferita nell'animale vivo e privato delle ghiandole mammarie, e' riuscita a generare in un mese e mezzo una ghiandola mammaria completa e perfettamente funzionante. Il risultato, pubblicato su Nature, e' uno dei piu' importanti finora ottenuti nella ricerca sulle staminali. Nell'arco di sei settimane la cellula immatura ha affrontato dieci passaggi che l'hanno trasformata in una ghiandola mammaria completa dell'alveolo che secerne il latte e del dotto che porta il latte al capezzolo. ''E' un grande avanzamento sia sul fronte della conoscenza sia un passo in avanti verso la possibilita' pratica di utilizzare le staminali per produrre nuovi organi'', ha osservato il direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell'universita' di Pavia, Carlo Alberto Redi, commentando il lavoro. La prima ghiandola mammaria generata da una cellula staminale e' stata ottenuta dal gruppo australiano di Jane Visvader, dell'istituto di ricerca medica ''Walter and Eliza Hall'', di Parkville.
Oltre a riprodursi per mantenere inalterato il loro numero complessivo e oltre a dare origine ai diversi tipi di cellule della ghiandola mammaria (quelle destinate a formare l'alveolo e quelle che daranno origine ai dotti), le cellule staminali isolate dai ricercatori australiani potrebbero essere importanti anche per studiare i meccanismi che portano alla formazione del tumore del seno. Trasferite in un topo utilizzato come modello del tumore del seno, infatti, le stesse cellule staminali trapiantate per ottenere la ghiandola mammaria sono risultate piu' numerose nello stadio che precede immediatamente la comparsa del tumore. Utilizzando lo stesso tipo di cellule staminali, un secondo studio condotto nel Centro per la ricerca sul cancro dell'universita' canadese di Vancouver e pubblicato nello stesso numero di Nature, ha ricostruito le principali tappe che le cellule staminali della ghiandola mammaria hanno percorso nel processo di trasformazione e maturazione che le ha portate a diventare cellule adulte e specializzate. Finora questo percorso era noto soltanto nelle cellule che danno origine al sangue. Le cellule staminali dei tessuti diversi dal sangue diventano cosi' un po' meno misteriose: adesso e' possibile individuarle e riconoscerle, si conoscono le principali tappe e i tempi del loro sviluppo, si sa che in un ambiente adeguato riescono a formare un intero organo. Il grande interrogativo che resta riguarda proprio l'ultimo punto: quali sono le sostanze che, nell'organismo, hanno stimolato la cellula staminale non solo a moltiplicarsi, ma a differenziarsi seguendo un progetto preciso, fino a formare un organo? Non si conosce, infatti, al momento il cocktail di segnali che ha spinto la cellula a crescere e differenziarsi. ''Non sappiamo - ha detto Redi - di che cosa hanno bisogno le cellule per organizzarsi in un'architettura biologica''. Scoprirlo e' oggi uno degli obiettivi fondamentali della ricerca sulle staminali perche' potrebbe significare avere a disposizione il metodo per indirizzare la crescita delle cellule bambine.
Fonte: (08/01/2006)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
staminali,
organogenesi
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