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Barroso delinea le misure per portare in Europa la scienza al successo

Ricercatore in laboratorio


"L'arte e la scienza sono le colonne su cui poggia l'Europa", ha affermato il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso in un discorso pronunciato il 13 gennaio all

"L'arte e la scienza sono le colonne su cui poggia l'Europa", ha affermato il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso in un discorso pronunciato il 13 gennaio all'Università di Tecnologia di Delft. Ma se le arti prosperano in Europa, secondo Barroso, "il quadro di scienza, ricerca e tecnologia è più eterogeneo e, sotto alcuni aspetti, la tendenza a lungo termine è allarmante".
Per illustrare il successo delle arti in Europa, il Presidente della Commissione ha citato cifre record di visite alle gallerie d'arte, la pubblicazione di più libri rispetto al passato e il coinvolgimento più attivo delle industrie creative nell'economia europea.
Per contro, l'UE non va altrettanto bene in ambito scientifico rispetto ai concorrenti tradizionali ed emergenti. "L'UE investe nella ricerca circa un terzo in meno degli USA. La percentuale del PIL destinata alla spesa nel campo di R&S [ricerca e sviluppo] ristagna, mentre gli investimenti per la ricerca in Cina crescono del 20 per cento ogni anno. Aumenta la tendenza delle multinazionali a trasferire le proprie attività di ricerca dall'Europa ad altri paesi, e sempre più in Asia", ha affermato Barroso. Si aggiunga che l'Europa attrae meno ricercatori provenienti da altri paesi rispetto agli Stati Uniti e che i tre quarti dei ricercatori europei che stanno svolgendo un dottorato negli USA affermano che, una volta conseguito il titolo, preferirebbero rimanere in quel paese, e la situazione appare piuttosto cupa per la ricerca europea.
La Commissione sta lavorando per invertire tale tendenza, elaborando e definendo proposte per organizzazioni quali l'Istituto europeo della tecnologia e il Consiglio europeo della ricerca (CER). La Commissione sta inoltre individuando azioni specifiche che contribuiranno alla crescita di aziende europee innovative, in particolare piccole e medie imprese (PMI). Anche l'applicazione della normativa sugli aiuti di Stato e le regole in materia di concorrenza sono oggetto di analisi.
Secondo Barroso, anche la modernizzazione del settore dell'istruzione superiore europea è una priorità.
Gli ostacoli comprendono le barriere fra le università e fra le università e le imprese, un divario nei finanziamenti rispetto agli Stati Uniti, e la mancanza di una vera autonomia fra università.
Le barriere possono essere abbattute solo se si eliminano le "restrittive disposizioni nazionali", ha affermato il Presidente della Commissione, e se aumenta il rispetto dei titoli di studio degli altri Stati membri, insieme alla mobilità transnazionale di studenti e personale.
"I programmi dell'UE quali Erasmus e Marie Curie hanno un effetto positivo, ma il fatto resta che occorre sempre un vero sforzo da parte degli Stati membri e delle stesse università per fornire le strutture necessarie", ha aggiunto Barroso.
Barroso ha inoltre sottolineato che all'aumento del numero di studenti iscritti non è corrisposta una crescita proporzionale dei finanziamenti. Al contrario, negli ultimi decenni le risorse per studente messe a disposizione delle università hanno registrato una flessione costante. Criticando i sistemi nazionali che limitano le attività di alcune università, il Presidente Barroso ha affermato che le università "non sono state in grado - o forse non sono state autorizzate - a colmare la differenza con fonti private".
Il disavanzo negli investimenti che interessa l'istruzione superiore è talmente ampio oggi che colmare il divario con gli USA implicherebbe in Europa una spesa ulteriore di 10.000 euro all'anno per studente, ha affermato José Manuel Barroso. "È difficile capire in quale modo sarà possibile competere con i migliori al mondo se non si prendono iniziative per ridurre tale divario", ha aggiunto.
Sostenendo la tesi di combinare una vera autonomia con la responsabilità per le università, il Presidente Barroso ha osservato che "i governi degli Stati membri attribuiscono un valore talmente elevato alle proprie università da tendere a vincolarle in maniera eccessiva. Microgestione, imposizione di un'eccessiva uniformità: l'effetto può essere soffocante". Al contrario, i governi dovrebbero limitarsi a definire e orientare il settore dell'istruzione superiore in generale, ha proseguito, lasciando che le università stabiliscano priorità e programmi, predispongano la struttura organizzativa, gestiscano le proprie disponibilità materiali, finanziarie e intellettuali, i bilanci e i partenariati, assumano e retribuiscano il personale adeguatamente, e dirigano gli sforzi comuni verso priorità istituzionali nella ricerca, nell'insegnamento e nei servizi.
Il Presidente della Commissione ha anche sollecitato il riconoscimento e la premiazione dell'eccellenza al massimo livello. Per procedere in questa direzione ha proposto lo sviluppo di istituti che offrano corsi di perfezionamento strutturati e studi dottorali e post-dottorali. Da parte sua, la Commissione intende promuovere l'eccellenza attraverso la creazione di un Istituto europeo della tecnologia (IET). "L'eccellenza ha bisogno di fiori all'occhiello", ha affermato José Manuel Barroso.
I dettagli dello IET non sono stati ancora definiti, ma attualmente il progetto prevede "una forma di organizzazione che si occupi di attività ad alto livello nel campo dell'istruzione, della ricerca e dell'innovazione, sia in determinate aree tematiche strategiche che nel campo della gestione della scienza e dell'innovazione".
"Per evitare di reinventare la ruota, si dovrebbe basare sul principio dell'associazione delle risorse europee esistenti", ha aggiunto Barroso. Se il Consiglio europeo di primavera darà il via a questa nuova idea, è verosimile che già in estate venga avanzata una proposta legislativa, con la prospettiva che lo IET accolga gli studenti per l'anno accademico 2009/2010.
Il Presidente Barroso ha concluso il discorso ritornando sull'interrogativo "arte o scienza?" Il fatto di essersi concentrato sulla scienza non implica che questa sia più importante dell'arte, ma è dovuto piuttosto alle lacune nella scienza. "L'arte e la scienza sono le colonne su cui poggia l'Europa. Sarebbe perciò opportuno assicurare sempre le giuste condizioni per farle prosperare entrambe", ha affermato.

Fonte: Cordis (18/01/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: scienza
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