Sigarette, una proteina ci farà smettere

Vaccino antifumo stimola il rifiuto della nicotina. Ne parla Dorothy Hatsukami, la sua ideatrice

Smettere di fumare non è facile, solo il 3-5 per cento di chi ci prova riesce nell'intento. La ricerca del metodo ideale è quindi, comprensibilmente molto intensa. Dorothy Hatsukami, Università del Minnesota, è in dirittura d'arrivo nella messa a punto di un vaccino (iniettabile) antifumo, il NicVax.
Che tipo di molecola è quella che state studiando e perché dovrebbe funzionare?
"La nicotina in sé non stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro il fumo, ma è comunque collegata ad una proteina "immunogene" e costituisce il "vaccino". Quando il fumo entra nei polmoni le sostanze che contiene sono assorbite dal sangue e trasportate al cervello. Gli anticorpi anti-nicotina si legano alle molecole di nicotina e formano una molecola più grande che non è più in grado di passare la barriera emato-encefalica e raggiungere il cervello. La conseguenza è che la velocità di rilascio di nicotina è molto più lenta e quindi diminuisce il senso di piacere dato dal fumo. La nicotina induce il rilascio di molte sostanze che hanno effetti piacevoli nel cervello, quindi ridurre la nicotina significa ridurre il piacere.
Perché è chiamato vaccino?
"Perché stimola il sistema immunitario a creare anticorpi anti-nicotina".
E' efficace contro il desiderio di ricominciare a fumare?
"Al momento si è dimostrato efficace nel ridurre le ricadute dopo un periodo di astinenza.

Abbiamo già studiato il NicVax sull'uomo (fumatori da circa 20 sigarette al giorno) e verificato la sua efficacia a 9 mesi dal trattamento. Si è dimostrato sicuro e ben tollerato. Ma dovranno essere effettuati nuovi studi con un maggior numero di partecipanti. Ora stiamo verificando quanto il numero di anticorpi prodotti varia al variare della dose di vaccino".
Qual è il maggiore ostacolo per chi vuole smettere di fumare?
"Beh, la maggior parte dei fumatori vorrebbe smettere: il problema non è smettere, ma mantenere l'astinenza. Io credo in ogni modo che aumentare il costo delle sigarette e allargare il divieto di fumo nei locali pubblici possa aiutare a rafforzare la propria motivazione".
Quanto ci vorrà perché il vaccino antifumo sia disponibile?
"La sperimentazione è in fase avanzata, ma non è possibile fare una stima esatta dei tempi necessari".

Dal falso tabacco ai neurorecettori
Qual è la differenza tra il vaccino antifumo e i farmaci già disponibili sul mercato con questa indicazione?
Ecco cosa dice la dottoressa Dorothy Hatsukami: "Il NicVax ha come obiettivo la molecola di nicotina e non altera alcuna funziona nel cervello, si limita a catturarla e a impedirle di raggiungere il suo obiettivo. Il bupropione, già disponibile in Italia, è un farmaco che riduce la captazione da parte delle cellule cerebrali di alcune sostanze, come la norepinefrina e la dopamina, e in qualche modo interviene sulla chimica del cervello. In sintesi blocca i recettori della nicotina e fa in modo che essa non abbia più il noto effetto gratificante e quindi di rinforzo dell'abitudine".
La ricerca, forse anche allettata da un bacino di 650 milioni fumatori, ferve nei laboratori di mezzo globo: il Vanericline è una sorta di "falso-tabacco"' e il Rimonabant si lega ai recettori degli endocannabinoidi spezzando la risposta in termini di piacere/ricompensa direttamente nel cervello: entrambi sono in attesa dell'autorizzazione all'immissione in commercio da parte dell'Fda in Usa.

Fonte: (19/01/2006)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: fumo, sigaretta

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