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Un anti-asma come scudo al tumore al polmone

Raffreddore


Parte allo Ieo con finanziamenti Usa: è farmacoprevenzione

Una Tac spirale l'anno e, se funziona, un farmaco anti-asma allergico come prevenzione. L'adenocarcinoma al polmone nei fumatori potrebbe essere ad una svolta storica. Tra un anno, o poco più, i risultati della sperimentazione sull'uomo che partirà tra un mese circa all'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano potrebbe avviare un nuovo modo di affrontare il tumore che allo stato attuale è il più diffuso (il 70% dei cancri al polmone è di questo tipo) e temuto: non dà sintomi ed è duro da combattere se si scopre quando ha superato i 3 centimetri. Duecento tra fumatori ed ex fumatori sani, un terzo donne, faranno da «cavie».
Selezione rigidissima tra gli inclusi nel progetto di diagnosi precoce con Tac spirale per forti fumatori (studio Cosmos), avviato dallo Ieo nel 2004 su 5.200 «over 50», a rischio per età, per i vent'anni passati al ritmo di un pacchetto di sigarette al giorno e per la presenza di uno o più noduli periferici «sospetti».
A 100 di loro sarà somministrato (due dosi al giorno) l'anti-infiammatorio spray che ha mostrato una certa efficacia in uno studio effettuato negli Stati Uniti sui nodulini periferici del polmone di fumatori. Nodulini anche di pochi millimetri («Rilevabili proprio dalla Tac spirale e dalla Pet», dice Massimo Bellomi, direttore della Radiologia) che non sono tumori (adenocarcinomi) ma che hanno molte probabilità di diventarlo. Il cortisonico spray, il budesonide, sembra in grado di farli regredire o sparire. Ad altri 100 volontari sarà somministrato un placebo (sostanza non efficace). E alla fine si farà il confronto. Precisa Giulia Veronesi, vicedirettore della Chirurgia toracica: «Dopo un anno sapremo se il cortisonico porta a una riduzione del volume dei noduli o alla scomparsa dei più piccoli. Se questo avverrà estenderemo la sperimentazione a un gruppo più ampio di volontari».
E Bernardo Bonanni, condirettore della farmacoprevenzione: «Per la prima volta si punta alla prevenzione degli adenocarcinomi polmonari sfruttando un farmaco di uso comune e ben conosciuto, che si diffonde nei polmoni e non nell'organismo». Conclude Umberto Veronesi, direttore scientifico dello Ieo: «Si tratta di una ricerca unica al mondo di farmacoprevenzione contro un big killer che colpisce ogni anno 35 mila italiani e ne uccide 30 mila. Uno studio finanziato dal National cancer institute, emanazione del governo Usa, con 850 mila dollari. Prova che gli Stati Uniti sono convinti della bontà di questo lavoro».

Fonte: Corriere (05/02/2006)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: polmone
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