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Alla classica levodopa si sono aggiunti diversi principi, da usare in combinazione


Le terapie farmacologiche hanno lo scopo di ripristinare i livelli di dopamina nel cervello, per controllare i sintomi della malattia. Il farmaco si sceglie un po per tentativi, valutando la risposta

Le terapie farmacologiche hanno lo scopo di ripristinare i livelli di dopamina nel cervello, per controllare i sintomi della malattia. Il farmaco si sceglie un po' per tentativi, valutando la risposta alla cura e individuando così medicina e dose più indicata. Ecco le possibilità di scelta, tenendo presente che spesso si deve ricorrere a più di un farmaco. LEVODOPA. È il farmaco più usato. È infatti un precursore della dopamina che allevia i sintomi dopo 30 minuti dalla somministrazione, con un effetto che dura circa 3-4 ore e garantisce un miglioramento generale. Con il tempo, compaiono grosse fluttuazioni dei sintomi: movimenti incontrollabili, agitazione e irrequietezza che rendono la cura via via meno efficace.

AGONISTI DEL RECETTORE PER LA DOPAMINA. Sono dei "sostituti" del neurotrasmettitore naturale. Meno efficaci della levodopa, non portano però alle stesse conseguenze. Gli effetti collaterali più caratteristici sono nausea e vomito, ma anche allucinazioni.
INIBITORI DELLE MONOAMINO-OSSIDASI (es. selegilina) E DELLE CATECOL-O-METILTRANSFERASI (es. entacapone). Agiscono bloccando gli enzimi che degradano la dopamina e sono impiegati soprattutto per aumentare gli effetti della levodopa.
Non sono i farmaci più efficaci e sono per di più in fascia C.
«Ecco spiegato perché, tutto sommato, non sono molto prescritti», osserva il professor Pezzoli.
ANTICOLINERGICI. Mettono il silenziatore a un altro neurotrasmettitore, l'acetilcolina, che diventa troppo "ingombrante" quando i livelli di dopamina scendono per colpa del Parkinson.
Hanno un buon effetto sulla rigidità e il tremore; vengono usati assieme ad altri medicinali. AMANTADINA. Aiuta a contrastare gli effetti collaterali da trattamento cronico con levodopa.

Fonte: Corriere della Sera (11/01/2004)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
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