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Gruppo di esperti dell'OMC decreta l'illegalità della "moratoria" dell'UE sugli OGM

Colza


Il 7 febbraio l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha decretato che la cosiddetta moratoria de facto nell'Unione europea sui prodotti geneticamente modificati, in vigore dal giugno 19

Il 7 febbraio l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha decretato che la cosiddetta moratoria de facto nell'Unione europea sui prodotti geneticamente modificati, in vigore dal giugno 1999 all'agosto 2003, era illegale.
Dopo che nel maggio 2003 gli Stati Uniti, il Canada e l'Argentina avevano chiesto di pervenire a una soluzione della controversia, l'OMC aveva costituito un gruppo di esperti al fine di esaminare la questione. I paesi in questione, che nel loro complesso coltivano l'80 per cento degli organismi geneticamente modificati (OGM) del mondo, sostenevano che la moratoria non poggiasse su alcuna base scientifica, e causasse "ritardi ingiustificati" nell'iter di autorizzazione di prodotti sicuri.
La Commissione europea sostiene che nell'UE non sia mai stato in vigore un divieto degli OGM sicuri, e indica più di 30 alimenti e mangimi geneticamente modificati che hanno ricevuto l'autorizzazione a essere commercializzati, alcuni addirittura nel gennaio 2006. Una dichiarazione resa nota dalla Commissione prima della decisione sosteneva: "L'ipotesi che sussista una moratoria sull'approvazione di prodotti geneticamente modificati in Europa è palesemente infondata".
I sostenitori della causa contro l'UE affermano che "un numero limitato di autorizzazioni" dall'avvio del procedimento di soluzione della controversia non costituisce alcuna indicazione dell'effettiva conclusione della moratoria, e lamentano che la maggior parte dei prodotti sia ancora bloccata nelle varie fasi del processo di approvazione.
La Commissione continua tuttavia a non porgere alcun tipo di scusa: "Il processo di autorizzazioni dell'Unione potrà sembrare lungo ad alcuni paesi che adottano un approccio più indulgente nei confronti delle questioni di sicurezza alimentare e ambientale.
[...] Gli Stati Uniti sembrano ritenere che gli OGM considerati sicuri negli USA debbano essere reputati de facto tali anche per il resto del mondo". L'UE e gli Stati membri manterranno il diritto di elaborare la loro normativa in materia di alimenti consumati dai propri cittadini, aggiunge.
I gruppi di ambientalisti europei hanno assunto un atteggiamento di sfida in risposta alla decisione, e Daniel Mittler di Greenpeace International ha dichiarato: "I giganti agrochimici statunitensi non venderanno una spiga in più dei loro cereali geneticamente modificati come conseguenza della decisione [...]. Tale verdetto dimostra solamente che l'OMC pone gli interessi commerciali al di sopra di tutti gli altri e non è qualificata per gestire questioni scientifiche e ambientali complesse".
La Commissione ha concluso raccomandando ai principali paesi produttori di OGM quali gli Stati Uniti di adottare un approccio cooperativo riguardo allo sviluppo di un quadro giuridico internazionale per tali prodotti, "anziché adottare misure ostili in seno all'OMC". Entrambe le parti hanno ora una settimana a disposizione per chiedere al gruppo di esperti di riesaminare la decisione provvisoria prima di formulare quella definitiva attesa per marzo.
Per ulteriori informazioni consultare:
http://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds293_e.htm
http://europa.eu.int/comm/food/food/biotechnology/index_en.htm

Fonte: Cordis (10/02/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: OGM, Europa, moratoria, WTO
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