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Aree povere ed il farmaco anti Aids

Fiocco rosso,simbolo lotta all'Aids


Una licenza gratuita ed il trasferimento di tutte le tecnologie e del knowhow a favore dei milioni di malati di Aids dell'Africa subsahariana. Con questi presupposti la società BristolMyers Squibb

Una licenza gratuita ed il trasferimento di tutte le tecnologie e del knowhow a favore dei milioni di malati di Aids dell'Africa subsahariana. Con questi presupposti la società BristolMyers Squibb ha concesso la scorsa settimana una licenza royaltyfree alle industrie produttrici di farmaci generici Aspen Pharma Care ed Emcure Pharmaceuticals per produrre atazanavir, una molecola che tecnicamente è un inibitore della proteasi a monosomministrazione giornaliera, brevettato da BristolMyers Squibb e commercializzato sotto il nome di Reyataz. In pratica, il farmaco potrà essere prodotto senza costi brevettuali come fosse un generico. Un'operazione dai due risvolti: quello sociale ed umanitario, come tiene a sottolineare la casa farmaceutica e quello economico. Dichiarano le società interessate BMS, Aspen ed Emcure: «Si tratta di un'iniziativa che fa parte di un coinvolgimento sempre più attivo e che ormai dura da tempo nella lotta al virus dell'HIV. Lo scopo è solidale e concreto. In quei paesi dove il virus è diffusissimo il farmaco sarà disponibile ad un prezzo noprofit».
Per quanto riguarda l'accordo, le società licenziatarie provvederanno personalmente a tutto quello che concerne la produzione del farmaco nell'Africa Subsahariana.
Da parte sua BristolMyers Squibb, oltre ad impegnarsi a trasferire tutto il knowhow per la produzione manderà negli stabilimenti che dovrebbero essere operativi già dall'anno prossimo un gruppo di tecnici, che per cinquanta giorni seguiranno i professionisti locali trasferendo loro competenze e consigli relativi al confezionamento, allo stoccaggio, alla movimentazione dell'ingrediente farmaceutico attivo e della forma di dosaggio finita. In pratica BristolMyers Squibb così facendo rinuncia ai diritti di brevetto su atazanavir e concede alle due società produttrici di farmaci generici di utilizzare la formula prima che essa diventi di dominio pubblico, così come prevederebbe la legge. Spiega John McGoldrick, vicepresidente esecutivo di BMS: «Quest’iniziativa dimostra che è possibile proteggere la proprietà intellettuale, un elemento di vitale importanza, e contemporaneamente rispondere con efficacia alle pressanti richieste di assistenza dovute alle catastrofi sanitarie quali quella dell'HIV».
Il farmaco verrà cosi venduto nell'Africa Subsahariana ad un prezzo decisamente inferiore rispetto al resto del mondo. «Questo accordo conferma il nostro costante coinvolgimento nella lotta globale contro l'Aids», dichiara Peter Dolan, amministratore delegato di BristolMyers. «La società è impegnata da anni nella ricerca sul vaccino dell'Hiv. Abbiamo adottato un approccio su vasta scala alla soluzione della crisi provocata dall'Aids nell'Africa Subsahariana, dove questa malattia si è dimostrata particolarmente devastante. Abbiamo ampliato le possibilità di accesso alle cure, riducendo notevolmente il prezzo dei farmaci. Oltre a questo, ci siamo anche impegnati a favore dei bambini con Secure the Future, un'iniziativa da centocinquanta milioni di dollari che prevede il finanziamento in Africa della più vasta rete di centri di cura pediatrici del mondo per aiutare i bambini malati».
L'atazanavir, venduto sotto la denominazione commerciale di Reyataz deve essere utilizzato in combinazione con altri farmaci, e la sua efficacia è basata su trial di 48 settimane. Il farmaco è stato approvato per la prima volta negli Stati Uniti nel giugno 2003. Secondo Peter Piot, direttore esecutivo di Unaids, «iniziative di questo tipo sono fondamentali per rispondere alla crisi dell'Aids. Questo accordo rappresenta il tipo di collaborazione innovativa di cui abbiamo bisogno per allargare l'accesso agli antiretrovirali nei paesi in via di sviluppo

Fonte: LaRepubblica (21/02/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: aids, Africa
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