Allarme Fao, Nigeria a rischio per diffusione aviaria
Il virus H5N1 continua a diffondersi tra il pollame in Nigeria e potrebbe provocare una catastrofe a livello regionale, nonostante il forte impegno delle autorità nigeriane di contrastarlo. A lanciare
Il virus H5N1 continua a diffondersi tra il pollame in Nigeria e potrebbe provocare una catastrofe a livello regionale, nonostante il forte impegno delle autorità nigeriane di contrastarlo. A lanciare lallarme per la preoccupante corsa dellinfluenza aviaria nel Paese africano è la Fao che, in una nota, sottolinea la necessità di una campagna di vaccinazione mirata per contrastare il pericolo. Ci sono ormai tutti gli elementi per giudicare la situazione dellinfluenza aviaria in Nigeria difficile e preoccupante, ammette Joseph Domenech, veterinario capo dellorganizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura. Gli spostamenti e il commercio di pollame hanno contribuito alla diffusione del virus, prosegue Domenech, riconoscendo tuttavia che il governo nigeriano ha preso tutte le misure necessarie, come labbattimento dei volatili nelle zone infette e i controlli di biosicurezza, ma le autorità stanno incontrando enormi difficoltà nellapplicarle. Quanto alle vaccinazioni, Domenech spiega che in considerazione di un possibile radicarsi della malattia nel pollame in modo diffuso, la Fao raccomanda al governo di predisporre una campagna di vaccinazioni mirata, in quanto labbattimento e lapplicazione delle misure di biosicurezza potrebbero non bastare a fermare la diffusione del virus. La campagna di vaccinazioni richiederà la mobilitazione di migliaia di veterinari nigeriani, privati e pubblici, come pure un enorme impegno da parte delle autorità nazionali e locali ed il sostegno della comunità internazionale dei donatori.
Questo tipo di campagne richiedono risorse finanziarie per i vaccini, per gli autoveicoli, per il team che provvederà alle vaccinazioni, per la formazione del personale etc. Gli esperti dovrebbero essere messi nelle condizioni di monitorare attentamente la situazione e intervenire immediatamente nel caso di un nuovo focolaio. In questo momento - sottolinea Domenech - è decisivo che vi sia uno stretto coordinamento delle attività di controllo. È necessario che le operazioni siano guidate da una task force centralizzata, a livello di Ufficio Federale del Veterinario Capo, a cui gli stati regionali facciano riferimento. La Fao e lOie, in collaborazione con lInter-African Bureau for Animal Resources dellUnione Africana, stanno assistendo il governo nel valutare la situazione e definire le strategie più appropriate per bloccare il diffondersi della malattia. Tra queste, lapprovvigionamento di scorte di vaccino, siringhe ed equipaggiamento protettivo per il personale addetto alle operazioni di controllo. Occorrono con urgenza generatori elettrici, computer e apparecchiature di laboratorio. Il Paese ha già istituito ununità di crisi per la raccolta e diffusione rapida delle informazioni. Ma per bloccare la diffusione del virus, secondo la Fao, unaltra misura necessaria è costituita dallindennizzo per la perdita del pollame. Un altro strumento importante per incoraggiare i contadini poveri a segnalare nuovi casi con tempestività e applicare le misure di controllo. Senza incentivi finanziari - spiega Domenech - la gente potrebbe continuare a nascondere possibili focolai e a vendere il pollame infetto. La Fao ribadisce la necessità di evitare ogni contatto con i volatili che appaiono chiaramente malati e con quelli morti, mantenere ligiene personale, per esempio lavarsi le mani ogni volta che si ha a che fare con pollame o con carne di pollo, e, infine, limportanza di cuocere pollame e uova oltre 70 gradi centigradi in tutta la loro interezza, così che nessuna parte rimanga cruda o di color rosa. Nelle zone dei focolai, ribadisce, va invece sospeso il consumo di polli e uova. Sono necessarie ampie campagne per informare la popolazione e ridurre una loro potenziale esposizione al pollame infetto. Per questo motivo, la Fao plaude allUnicef per aver dato inizio a questo tipo di campagne informative. Mentre ricorda di aver stanziato circa un milione di dollari per le attività di sorveglianza e di controllo in Nigeria, Niger, Algeria, Mauritania, Egitto, Tunisia, Ciad, Benin, Togo, Ghana, Costa dAvorio, Guinea, Guinea Bissau, Senegal, Burkina Faso, Liberia, Sierra Leone, Gambia, Mali e Camerun. Questi fondi - spiega - consentiranno di reclutare consulenti locali, provvedere alla fornitura di tutto lequipaggiamento necessario e formare il personale. Sono state già acquistate attrezzature protettive per la Nigeria e il Niger.
Fonte: (23/02/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
aviaria,
Africa
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