Gli effetti nocivi dei metalli pesanti
Si ritiene che l'esposizione ai metalli tossici abbia contribuito in modo significativo alla caduta dell'Impero Romano (piombo) e alla follia dei cappellai, da cui l'espressione inglese &q
Si ritiene che l'esposizione ai metalli tossici abbia contribuito in modo significativo alla caduta dell'Impero Romano (piombo) e alla follia dei cappellai, da cui l'espressione inglese "matto come un cappellaio" (mercurio). Un nuovo progetto di ricerca europea, avviato il 1° marzo presso l'Agenzia europea per l'ambiente (AEA) di Copenaghen, mira a documentare gli effetti di un'esposizione bassa e di lunga durata ai metalli tossici. La tossicità di alcuni metalli è ben nota. Il film "Erin Brockovich" denunciava il caso di una città esposta a forti concentrazioni di cromo e gli effetti nocivi sulla salute della popolazione; tuttavia, esistono pochi studi relativi agli effetti di metalli specifici su lunghi periodi. Il progetto PHIME (aspetti della salute pubblica relativa all'esposizione a basso livello e di lunga durata a elementi misti in fasce suscettibili della popolazione) seguirà in tutto il mondo i casi di malattie quali le anomali cerebrali del feto, il morbo di Parkinson, le malattie cardiovascolari, le malattie ossee e il diabete, avvalendosi di 31 partner europei e internazionali. Obiettivo del progetto è determinare la relazione tra il grado di tossicità dei metalli pesanti, l'insorgere della malattia e la fascia della popolazione colpita.
I ricercatori inoltre sperano di condurre ricerche specifiche sulla velocità alla quale le piante assorbono certi metalli tossici, come l'arsenico o il palladio rispetto ai metalli "essenziali" come lo zinco o il rame. "Valuteremo l'incidenza dei metalli tossici su malattie importanti. Inoltre, effettuando uno screening dei metalli presenti nel sangue delle donne e dei bambini provenienti da varie regioni europee, controlleremo i cambiamenti verificatisi nel tempo nonché le differenze geografiche. Lo studio ci consentirà di realizzare confronti tra i dati e di valutare i rischi", afferma Staffan Skerfving, professore all'università di Lund (Svezia), coordinatore del progetto. "Per esempio, studiare l'impatto sulla salute dei metalli emessi dai sistemi di scarico delle automobili è uno dei nostri obiettivi". I ricercatori auspicano che il progetto PHIME, una volta ultimato, incida notevolmente sul processo decisionale, dato che le informazioni ricavate dallo studio saranno utili nella gestione dei rischi e nel settore della sanità. Al progetto lavorano 31 partner, tra cui la maggior parte degli Stati membri dell'UE, la Croazia, la Svizzera, gli Stati Uniti, la Cina, il Bangladesh e le Seicelle. Il contributo dell'Unione europea ammonta a 13 milioni di euro su cinque anni nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ). "L'AEA è particolarmente interessata alla valutazione dell'impatto sulla salute delle esposizioni a basso livello a una miscela di agenti inquinanti" ha sostenuto il direttore dell'AEA, la professoressa Jacqueline McGlade. "Questa ricerca può offrire un importante contributo al processo decisionale basato sulla scienza, individuando con esattezza la variabilità della vulnerabilità umana ai fattori di stress ambientali e i modelli geografici dell'esposizione in tutta Europa". Per ulteriori informazioni visitare: http://www.med.lu.se/english/research/phime http://www.phime.org
Fonte: (06/03/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
metalli,
inquinamento,
palladio,
piombo,
PHIME
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