Allo studio 3 programmi terapeutici per celiachia
Per un malato di celiachia la terapia piu' adeguata sarebbe quella di una dieta senza glutine. ''Strada difficile'' afferma il professor Giovanni Gasbarrini dell'Universit
Per un malato di celiachia la terapia piu' adeguata sarebbe quella di una dieta senza glutine. ''Strada difficile'' afferma il professor Giovanni Gasbarrini dell'Universita' cattolica del sacro Cuore di Roma, perche' i prodotti puri, veramente senza glutine sono difficili da realizzare e da trovare in commercio . ''La celiachia e' una malattia monoetziologica - spiega il professore - dunque se togli la causa del male guarisci, ma una dieta aglutinata e' complicata''. Tuttavia una soluzione va trovata, anche perche' , ''i malati di celiachiapresentano un rischio 50-100 volte maggiore della popolazione generale di sviluppare un linfoma intestinale''. ''Attualmente - informa il professore - abbiamo tre programmi terapeutici allo studio per affrontare questa patologia'' partendo pero' dal presupposto, precisa Gasbarrini che ''la celiachia e' diversa come espressivita' clinica e sintomatica nei diversi soggetti, non tutti hanno infatti la stessa sensibilita' al glutine''. TERAPIE ALLO STUDIO ''La prima possibilita' - spiega Gasbarrini - consiste nel fornire alla mucosa intestinale, per via orale, un enzima carente nei celiaci che serve per digerire sostanze tossiche. L'enzima modifica la permeabilita' della mucosa. Piu' studi in questo senso sono in corso in Europa, Italia e Usa. Ci vorranno almeno due anni per ottenere un quantitativo sufficiente di queste sostanze e per avere la prova che mantiene nel tempo''. ''Al policlinico Gemelli - continua Gasbarrini - abbiamo provato anche a dare glutine in quantitativi controllati e partendo da dosi ritenute accettabili, somministrate in dosi progressive a una decina di pazienti, per ottenere la desensibilizzazzione. In questo caso serve un'attenta collaborazione medico paziente e un rigoroso controllo.
Due di questi pazienti da due anni mangiano pasta e pane. Bisogna tener presente pero' che su alcuni celiaci, che inizialmente hanno mostrato la regressione della malattia, questa si e' poi manifestata di nuovo. Entro l'anno potremo avere uno studio piu' completo condotto su un campione maggiore di persone. Stiamo lavorando insieme al professor Gianpiero Patriarca esperto di desesibilizzaione nelle allergie e al professor Norberto Pogna dell'Istituto sperimentale di cerealicutura di Roma''. Infine, intorno agli anni '80, insieme alla Coltivazioni sementi di Bologna, e' stata messa a punto la coltivazione di grano con basso contenuto di alfa gliadine (sostanze particolarmente tossiche per i celiaci), in serra e' possibile coltivarlo in poche settimane. Da esperimenti in vitro, su tessuti isolati di stomaco di pazienti celiaci, abbiamo visto che e' meno tossico. Per questa possibilita' i tempi non sono prevedibili, perche' dipendono dai finanziamenti che si riesce ad ottenere, finora si tratta di esperimenti condotti da privati. Il policlinico Gemelli ha intenzione di riprendere il progetto insieme all'univesita' della Tuscia. PROGRAMMA EUROPEO Esiste anche un programma europeo sui bambini familiari di celiaci per vedere se con un allattamento al seno protratto e non misto a glutine ci sia minore probabilita' di contrarre la malattia. Per i risultati si parla di almeno una decina anni. COSA E' LA CELIACHIA La celiachia e' una malattia dell'intestino tenue caratterizzata da un'intolleranza permanente alle frazioni proteiche del grano, segale, orzo e, forse, dell'avena, che in soggetti predisposti geneticamente conduce progressivamente all'atrofia della mucosa del piccolo intestino. SINTOMI I sintomi tipici della celachia sono diarrea, iminuzione del peso, dolori addominali, astenia, vomito. Molti invece i segnali spesso fraintesi dai medici come l'osteoporosi precoce, infertilita' non spiegabile dal ginecologo, ripetuti aborti spontanei, anemia cronica, diabete mellito, casi di epilessia. La celiachia pero' puo' decorre in forma silente. E' una malattia ereditaria, e che puo' essere sviluppata in chi e' affetto da malattie autoimmuni (in particolare diabete mellito di tipo 1 e le tiroidi autoimmuni), ma interessa anche chi mostra positivita' agli anticorpi specifici, o chi ha avuto un intolleranza al glutine in eta' infantile. DIAGNOSI Per diagnosticare la celiachia bastano pochi esami. Innanzitutto un test specifico del sangue. In caso di risultato positivo e' necessario effettuare una biopsia intestinale in cui si preleva una piccola porzione del tessuto da cui si e' in grado di verificare se la mucosa e' normale o atrofica.
Fonte: (06/03/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
celiachia,
intestino,
glutine
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