Diagnosi precoce riduce della meta rischi sclerosi multipla
Diagnosi e trattamento precoce . Sono queste, oggi, le chiavi per sconfiggere la sclerosi multipla: proprio un trattamento farmacologico precoce consente, infatti, di ridurre del 50% il rischio di svi
Diagnosi e trattamento precoce . Sono queste, oggi, le chiavi per sconfiggere la sclerosi multipla: proprio un trattamento farmacologico precoce consente, infatti, di ridurre del 50% il rischio di sviluppo della malattia. A dimostrarlo e' lo studio internazionale 'Benefit', i cui ultimi dati sono stati presentati oggi a Berlino in occasione di un incontro internazionale su questa patologia, che colpisce oltre 3 milioni di persone nel mondo e 50.000 in Italia con circa 2000 nuovi caso l'anno. Un messaggio di ottimismo, dunque, quello lanciato dai maggiori specialisti riuniti a Berlino e che sottolineano come 'anticipare, prevenire e bloccare' siano le tre parole 'chiave' per impedire la progressione della malattia. Lo studio Benefit ha infatti confermato che il trattamento precoce a base di interferone beta puo' ridurre del 50% il rischio di sviluppo della Sclerosi Multipla clinicamente definita. Si tratta di un risultato estremamente importante destinato, commentano gli esperti, a cambiare la vita di chi e' colpito da questa malattia. Fondamentale per il successo, avvertono, e' pero' l'intervento farmacologico immediato gia' al momento della prima diagnosi. ''Benefit - ha spiegato Carlo Pozzilli, responsabile del Centro sclerosi multipla all'Ospedale Sant'Andrea-Universita' di Roma La Sapienza e' uno studio multicentrico, il primo con terapia a dosi elevate di interferone, durato due anni, al quale hanno partecipato ben 98 centri di 20 Paesi: ha arruolato quasi 500 pazienti, di cui l'80% gia' destinato ad andare incontro a malattia conclamata.
L'obiettivo principale era verificare se lo sviluppo di un secondo episodio di sclerosi multipla, indispensabile per confermare la comparsa della malattia, si riscontrava entro i due anni piu' frequentemente nel gruppo trattato con interferone o in quello trattato con placebo. Lo studio - ha spiegato l'esperto - ha dimostrato che il trattamento previsto riduce il rischio di sviluppo di una Sclerosi Multipla clinicamente definita del 50% rispetto al placebo. Questi dati sono un'ulteriore supporto al principio che prima si inizia ad utilizzare un trattamento efficace, migliore sara' il risultato''. Inoltre, la terapia e' stata tollerata molto bene dal 93% dei pazienti. L'interferone beta potrebbe quindi cambiare la storia naturale della malattia, purché utilizzato ad un'adeguata dose e precocemente nei pazienti con sindrome clinicamente isolata, cioe' che hanno appena visto confermato il primo episodio di sclerosi multipla. Per questo, sottolineano gli specialisti, e' molto importante avere la certezza di trovarsi di fronte al primo evento della malattia vera e propria: ''La diagnosi, infatti ha precisato Pozzilli non e' semplice, specialmente se il medico non attua tutte le procedure necessarie. infatti indispensabile sottoporre i pazienti ad una serie di accertamenti, due assolutamente necessari: la risonanza magnetica nucleare, che permette di vedere le placche di demielinizzazione, e l esame del liquor, fondamentale per identificare la presenza di proteine anomale in grado di confermare la tendenza alla progressione della malattia''. A questo punto il rischio di errore e' davvero remoto: ''Nei nostri ospedali ha proseguito Pozzilli il farmaco viene prescritto e dispensato esclusivamente dai Centri ospedalieri di sclerosi multipla. Si tratta di un controllo eccezionale, un filtro che verifica con estrema precisione le analisi e limita anche le prescrizioni inutili e lo spreco di risorse''. La sclerosi multipla e' una malattia autoimmune con una evoluzione estremamente variabile. comunque piu' frequente nelle donne, in un rapporto di 3 a 2 rispetto agli uomini, e colpisce prevalentemente nella fascia d'eta' compresa fra i 20 e i 40 anni con un picco intorno ai 20-30. Secondo i dati piu' recenti, ne soffrono nel mondo 3 milioni di persone, oltre 50 mila in Italia, con quasi 2.000 nuovi casi l'anno. Si tratta di una grave patologia cronica del sistema nervoso centrale caratterizzata dalla distruzione della mielina, la guaina che avvolge le fibre nervose e che, funzionando da isolante elettrico, consente di migliorare ed aumentare la velocita' di trasmissione degli impulsi nervosi. I primi sintomi che si presentano sono un disturbo della vista, una neurite ottica, oppure disturbi della sensibilita' o motori.
Fonte: (07/03/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
sclerosi multipla
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