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Per il 38% dei giovani embrione e' vita


L'embrione umano? Per il 38% dei giovani europei è un essere vivente degno di rispetto, il 27% lo ritiene uno di noi ai primi stadi, il 17% pensa sia una sostanza vivente. Solo il 14% dei ragazzi

L'embrione umano? Per il 38% dei giovani europei è un essere vivente degno di rispetto, il 27% lo ritiene uno di noi ai primi stadi, il 17% pensa sia una sostanza vivente. Solo il 14% dei ragazzi del Vecchio Continente lo ritiene, invece, un grumo di cellule in espansione.
I giovani europei sembrano avere le idee chiare anche sul fronte della clonazione terapeutica: interrogati sul tema, solo il 16% non sa rispondere. Per il 61%, invece, è una operazione che dà vita ad un embrione per ottenere cellule staminali, per il 13% vuol dire creare e distruggere un embrione clonato a fini di studio. A fotografare il rapporto dei ragazzi europei con la scienza e letica, unindagine dellIstituto di ricerca sullimpresa e lo sviluppo (Ceris) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), condotto su circa 200 studenti dai 16 ai 18 anni, appartenenti a 10 scuole italiane ed europee di Roma.
I risultati del sondaggio, realizzato nellambito del progetto europeo di Public understandig of science, saranno presentati nel convegno: Leder. Alterum non ledere? Responsabilità e futuro della scienza, che si terrà il 13 marzo a Roma, alle ore 9.00, presso laula Convegni del Cnr.
Esperienza scientifica ed etica, secondo i ragazzi europei, non dovrebbero essere in contraddizione. Il 68% ritiene che il progresso morale dellumanità sia rimasto indietro rispetto alle conquiste scientifiche e materiali. Il 32% sostiene che la scienza non deve essere condizionata dal potere politico ed economico, per il 21% non deve avere limiti né, per il 10%, interferenze.
Il sapere, in generale, è concepito come work in progress che non può avere confini (27%): tuttavia gli scienziati devono darsi delle regole, anche se autonomamente (10%). A dettare lagenda della ricerca scientifica, secondo i giovani del Vecchio Continente, devono essere prima di tutti gli scienziati e laccademia (93%), poi le organizzazioni internazionali (83%), lopinione pubblica (55%), mentre per il 29% devono decidere proprio i politici, le istituzioni o le forze economiche (26%). Dalle risposte emerge che i giovani hanno unidea astratta della scienza e dei suoi rapporti con letica e che i canali di informazione non sono sufficienti a stimolare una riflessione su queste tematiche, spiega Rosalia Azzaro del Ceris-Cnr, coordinatrice del progetto. Questiniziativa intende proprio favorire una maggiore consapevolezza, nel contesto culturale europeo, degli aspetti scientifici ed etici legati allinnovazione e allo sviluppo. Sui farmaci biotecnologici, per esempio, solo il 42% dichiara di conoscerne i benefici, contro il 50% che li ignora e l'8% che ne ha unopinione negativa.

Fonte: Ansa (14/03/2006)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: bioetica, embrione
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