Wilmut invoca la clonazione di embrioni contro le malattie ereditarie
Utilizzare sia la clonazione embrionale che l'alterazione genetica per far nascere bambini che non ereditino le malattie dei genitori dovrebbe essere consentito. E' quanto ha affermato -in un
Utilizzare sia la clonazione embrionale che l'alterazione genetica per far nascere bambini che non ereditino le malattie dei genitori dovrebbe essere consentito. E' quanto ha affermato -in un suo nuovo libro che a partire e' pubblicato a puntate sul Daily Telegraph- il professore Ian Wilmut, lo scienziato a capo del team che nel 1996 creo' la pecora Dolly, il primo animale clonato al mondo. In questo tipo di clonazione 'selettiva', le cellule staminali verrebbero prelevate da un embrione affetto da malattie ereditarie, il difetto genetico verrebbe corretto e le cellule 'sane' verrebbero clonate ed utilizzate per creare un embrione privo di difetti ereditari. Secondo lo studioso -che continua ad essere contrario alla clonazione di esseri umani- questo procedimento, attraverso il quale viene creato in vitro un embrione contenente circa 100 cellule, non e' equivalente alla clonazione umana. 'Un embrione al primo stadio non e' una persona e credo percio' che utilizzare la clonazione per prevenire una terribile malattia ereditaria in un bambino sia una cosa molto meno controversa. Non riesco semplicemente a vedere nulla di immorale nell'uso di queste tecniche per prevenire malattie e sofferenze', afferma Wilmut nel primo capitolo del suo libro 'After Dolly', che ha scritto con l'aiuto di Roger Highfield, redattore scientifico del Daily Telegraph. Lo studioso ammette che l'uso di questi metodi e' destinato a sollevare numerose questioni morali, etiche e pratiche e che vi e' la necessita' di 'segnare un confine tra eliminare una malattia e semplicemente accrescere le qualita' di un bambino'. E' facile capire, spiega Wilmut, perche' una coppia vorrebbe evitare la nascita di un figlio affetto da morbo di Huntington, ma e' necessario discutere e prepararsi alla possibilita' che una coppia voglia utilizzare queste tecniche semplicemente per assicurarsi che il loro bambino diventera' alto. Inoltre, se queste tecniche verranno introdotte, spiega Wilmut, inizialmente saranno con ogni probabilita' molto costose e nel mondo potrebbe crearsi una disuguaglianza tra chi puo' permettersi di usufruirne e chi no.
Un altro interrogativo e' il fatto che la manipolazione genetica si riflettera' non solo sul bambino, ma anche sui suoi discendenti. Nonostante questi interrogativi, Wilmut insiste: 'Anche se ci sono zone grigie tra lo sconfiggere una malattia ed il semplice miglioramento del patrimonio genetico di un embrione, credo che la societa' abbia l'obbligo di intervenire quando si tratta di considerare rischi e benefici dell'alterazione genetica'. Insieme a un team di scienziati dell'Institute of Psychiatry di Londra, Wilmut ora spera di riuscire a clonare embrioni da persone affette dalla malattia del motoneurone, in modo da studiare e comprendere meglio le sue cause. 'Voglio che le gente abbia piu' scelte quando si tratta di assolvere a un bisogno essenziale: quello di mettere al mondo bambini sani. L'uso di tecnologie genetiche e riproduttive rappresenta un passo avanti non indietro', conclude Wilmut. Ma secondo le associazioni per il diritto alla vita, le intenzioni di Wilmut sono 'perverse'. 'La ricerca della perfezione non ha limiti. Selezionare cellule sane da un embrione con difetti genetici per poi clonarle, creando cosi' un gemello identico in tutti gli aspetti, eccetto il fatto che quest'ultimo e' sano, non solo non e' etico, e' perverso', ha detto Julia Millington della ProLife Alliance.
Fonte: (15/06/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
Wilmut,
clonazione
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