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Un marker per l'autismo

Placenta


Secondo gli autori dello studio, la presenza di inclusioni trofoblastiche nella placenta sarebbe tre volte superiore al normale

Un marcatore fondamentale per diagnosticare l’autismo si troverebbe nella placenta, secondo quanto annunciato dai ricercatori della Yale School of Medicine in un articolo pubblicato sulla rivista “Biological Psychiatry”.
L’autismo è una patologia dello sviluppo che ha un profondo impatto sulla capacità di socializzazione, di comunicazione e di apprendimento. Nella maggior parte dei casi insorge durante l’infanzia, ma sono scarse le informazioni riguardo ai primi momenti della sua manifestazione, nonostante il fatto che nel mondo occidentale a circa un bambino su 200 venga diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (ASD, Autism Spectrum Disorder).
Attualmente la diagnosi non può essere fatta prima dei due-tre anni e sarebbe importante anticipare tale momento in modo da poter trattare adeguatamente la malattia.
In precedenti lavori, Harvey Klimax, ricercatore del Dipartimento di ginecologia e ostetricia della Yale School of Medicine, aveva osservato una rara patologia della placenta nei bambini affetti dalla sindrome di Asperger che, come l’autismo, limita le capacità relazionali del soggetto.
Da questa osservazione è partita l’idea di una ricerca per valutare la possibilità che eventuali anomalie della placenta, in particolare la presenza di inclusioni trofoblastiche, potessero essere considerate un marker per l’ASD.
Dall’analisi microscopica del tessuto placentare, si è così scoperto che la placenta di bambini con ASD ha una probabilità di avere inclusioni tre volte maggiore rispetto ai bambini normali.
"Sapevamo – ha commenato Klimax – che le inclusioni trofoblastiche aumentano nei casi di anomalie cromosomiche e malattie genetiche, ma non avevamo idea se esse potessero aumentare in modo significativo nei casi di ASD. Questi risultati sono consistenti con altri studi che hanno mostrato come l’ASD abbia una evidente base genetica.”

Fonte: Le Scienze (28/06/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: autismo, ASD
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