Ricerca: appello commissione ue, rafforzare quella di base
Rafforzare e dare nuovi stimoli alla Ricerca di base in Europa. E lappello lanciato dal commissario europeo alla Ricerca Philippe Busquin, che ha presentato a Bruxelles un documento in materia. LE
Rafforzare e dare nuovi stimoli alla Ricerca di base in Europa. E' l'appello lanciato dal commissario europeo alla Ricerca Philippe Busquin, che ha presentato a Bruxelles un documento in materia. 'L'Europa e la ricerca di basé è il titolo della pubblicazione, che esamina le attività di ricerca nei Paesi europei confrontandole con quelle di Stati Uniti e Giappone. Nella pubblicazione, la Commissione auspica anche l'avvio di un dibattito per individuare nuovi modi per promuovere la ricerca di base nei vari Paesi. Negli ultimi venti anni, infatti, essa é stata soppiantata da altre attività divenute prioritarie, a partire dalla ricerca applicata orientata principalmente al mercato. Ma l'Europa, è il richiamo della commissione, non può permettersi di trascurare la ricerca di base, ed è per questo che negli ultimi mesi la comunità scientifica ha sottolineato con forza la necessità di agire. "Invece di chiederci quale sia l'avvenire della ricerca di base in Europa - ha affermato Busquin - dovremmo piuttosto domandarci quale sarebbe l'avvenire dell'Europa senza la ricerca di base". Secondo il commissario europeo per la Ricerca, infatti, è proprio "la ricerca di base dell'oggi che garantirà domani competitività e migliore qualità di vita.
Gli Stati Uniti hanno compreso ciò, mentre l'Europa è in netto ritardo. L'appello della commissione - ha aggiunto Busquin - punta ad una presa di coscienza della necessità di agire ora al fine di invertire questa tendenza e recuperare il ritardo accumulato". Ma la commissione Ue mette in guardia anche da un altro rischio: non bisogna considerare la ricerca di base unicamente come potenziale fonte di possibili applicazioni, ma fare in modo che giochi un ruolo centrale anche nella formazione dei ricercatori. Ma qual è la situazione in Europa? I risultati vengono definiti positivi dalla commissione in termini di pubblicazioni: l'Europa si colloca infatti in testa alla classifica con il 41,3% del totale mondiale di pubblicazioni scientifiche contro, ad esempio, il 31,4% degli Usa. Quanto alle citazioni, invece, i ricercatori Usa sono citati molto più spesso. Gli scienziati europei inoltre, pur avendo ottenuto numerosi premi Nobel all'inizio del XX secolo, hanno visto lentamente 'spegnersi' tale successo. Le ragioni? La "segmentazione dei sistemi europei di ricerca - afferma la commissione - dovuta anche a differenze strutturali tra gli stati membri, ha avuto ripercussioni in diversi ambiti: assenza di cooperazione, di coordinamento e, soprattutto, di concorrenza a livello europeo. La commissione invita, inoltre, a valorizzare il criterio dell'eccellenza individuale. L'esempio portato è quello degli Stati Uniti, dove borse di studio individuali sono promosse dalla National Science Foundation, un sistema che si è rivelato molto efficace nel promuovere la ricerca di base. Allo studio della commissione è anche la possibilità di creare un Consiglio europeo della Ricerca finalizzato, appunto, a stimolare la Ricerca di base. Bisognerà anche, ha sottolineato il commissario europeo, "aumentare gli aiuti europei destinati alle infrastrutture della ricerca e sostenere la creazione di centri di eccellenza nell'Unione allargata". Tra le "misure urgenti", infine, un maggiore coordinamento delle attività, delle politiche e dei programmi nazionali.
Fonte: (22/01/2004)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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