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Pips, assistente virtuale personalizzato
Un assistente virtuale factotum per ricordarsi quali farmaci assumere e controllarne dosi, scadenza e interazioni. Oppure per comprare cibi sicuri al supermarket, o per essere avvertiti quando lago de
Un assistente virtuale factotum per ricordarsi quali farmaci assumere e controllarne dosi, scadenza e interazioni. Oppure per comprare cibi sicuri al supermarket, o per essere avvertiti quando lago della bilancia si sposta troppo a destra, la pressione schizza in alto o il cuore fa le bizze. Debutterà a Milano nel 2007, in una sperimentazione pilota Italia-Spagna che coinvolgerà anche Valencia, la super-piattaforma tecnologica intelligente ideata dal progetto europeo Pips (Personalised Information Platform for Life and Health Services). Obiettivo: fornire informazioni utili, comprensibili e su misura per vivere meglio. E per scegliere, dai pomodori pelati al medicinale, il prodotto ideale ai propri bisogni.
Protagonisti della nuova filosofia di vita strumenti vecchi e nuovi: un computer connesso a Internet e un moderno telefono cellulare, insieme a carrelli e armadietti intelligenti, penne digitali e cliniche mediche da polso formato orologio. Coordinato dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, e sostenuto da altri 16 partner internazionali, Pips è stato presentato oggi nel capoluogo lombardo all'Irccs di via Olgettina. Partito il primo gennaio 2004, con termine a fine 2007, il progetto rientra nel VI Programma quadro di Ricerca e sviluppo dellUe, settore e-Health. Il finanziamento complessivo è pari a 14,33 milioni di euro, di cui 9,85 messi a disposizione dalla Commissione europea. Per lItalia, oltre al San Raffaele partecipano Atos Origin, lEuropean Commission Joint Research Centre di Ispra (Varese), AstraZeneca, GSK e luniversità degli Studi di Parma. Ambizione di Pips è tradurre in realtà scenari finora descritti solo nei film di fantascienza: tenere il proprio medico a portata di un clic, disporre di un personal shopper telematico e far dialogare fra loro strumentazioni che, introdotte nella vita quotidiana una alla volta da oggi e per i prossimi 15 anni, tutte insieme diventeranno una specie di Banca della salute personale, ha spiegato lingegner Alberto Sanna, al timone del progetto e a capo dellUnità e-Services for Life and Health dellIstituto scientifico universitario San Raffaele.
In tutto lavorano a Pips circa 200 persone: 150 tra medici, nutrizionisti, psicologi e ricercatori di area sia sanitaria sia tecnologico-informatica, oltre a una cinquantina fra professori universitari, dirigenti di istituzioni sanitarie ed esperti del settore salute.
Studiato per ora nelle sue applicazioni alle esigenze individuali (necessità mediche, scelte comportamentali e gusti preferiti), nei prossimi mesi il sistema verrà adattato anche ai bisogni delle famiglie. I costi futuri per un privato cittadino che vorrà usufruirne non sono calcolabili, ha detto Sanna. Ma il messaggio è che creare un network tecnologico al servizio della persona oggi è possibile, e lappello va a tutti gli attori interessati. Ognuno potrà metterci un po del suo, per offrire al cittadino-paziente un valore grande. E non sarà una spesa, ma un investimento, un modo per competere su un terreno nuovo. Insomma, non è escluso che un giorno, fra i premi della raccolta punti del supermercato, troveremo penne digitali o bilance Pips. E cioè possibile arrivare a fornire gratis un pacchetto base - ha ipotizzato Sanna - per lasciare alla libertà di ognuno la scelta di spendere per gli optional più sofisticati. Ma nella vita quotidiana, quali sono le potenzialità concrete di Pips? Per il futuro sono allo studio servizi simili a un personal trainer virtuale, per indicare a ciascuno lo sport più adatto e gli esercizi fisici più giusti. Oppure programmi personalizzati per orientarsi sul web limitando il rischio di imbattersi in informazioni scorrette. Già oggi, invece, sono essenzialmente due le applicazioni più vicine: assistenza per le cure mediche e la spesa.
A un malato cronico, per esempio, Pips può ricordare via sms quando prendere i suoi farmaci. Ma il paziente può anche aprire un armadietto intelligente, che leggendo unetichetta sulle confezioni dei medicinali scrive su display posologia o eventuali problemi (lotti ritirati o prodotti scaduti). E utilizzando speciali bilance o apparecchi da polso, il malato può anche registrare peso, pressione ed elettrocardiogramma, comunicarli al sistema via web o con una penna digitale e ricevere eventuali indicazioni. Davanti allo scaffale del supermarket, poi, il telefonino può fornire una lista della spesa digitale magari con gli ingredienti necessari a una nuova ricetta. E usando la fotocamera del cellulare o un carrello intelligente, un semaforo si colora di verde, giallo o rosso per dire al cliente se sta scegliendo prodotti che ama o che dovrebbe evitare per allergie o altri problemi. Il tutto nel rispetto della privacy, promette Pips, perché laccesso ai dati è permesso solo a persone autorizzate per scopi predefiniti.
Fonte: (04/09/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
Pips,
e-Health,
robot,
San Raffaele
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