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Una pillola per frenare le cellule colpite dal cancro


Diamo una «pillola» alle cellule del cancro e non facciamole più «figliare». «Contraccettivo» è il Taxolo, una molecola ricavata da una pianta, capace di impedire la divisione cellulare. Essa ha già d

Diamo una «pillola» alle cellule del cancro e non facciamole più «figliare». «Contraccettivo» è il Taxolo, una molecola ricavata da una pianta, capace di impedire la divisione cellulare. Essa ha già dato buona prova di sé nel trattamento del cancro dell'ovaio. Poi la si è usata, in combinazione con altri farmaci, nei tumori del polmone e della mammella.
In quest'ultimo organo - ha detto, a Roma, il prof. Luca Gianni (Istituto Tumori, Milano) - si è rilevato che il 52% delle pazienti con tumore più grande di 2 cm. ha riportato una risposta clinica completa ed il 29% parziale. Somministrato in preparazione all'intervento chirurgico, le pazienti hanno avuto probabilità doppia di evitare l'asportazione della mammella.
L'utilizzazione futura dell'oncogenomica consentirà di confezionare trattamenti su misura per i «bisogni individuali».

Il Parlamento europeo è impegnato nella lotta prioritaria al cancro mammario: «una malattia che può essere debellata» se tutte le donne si osservano, si sottopongono agli esami consigliati e, dopo 40-45 anni, eseguono mammografia, a seconda di casi ed età, ogni anno od ogni due anni.
Il programma europeo relativo - ha detto la sig.ra Karin Jons, parlamentare del gruppo European Socialistis e componente di Europa Donna, alla presentazione del «Pan european closed meeting» organizzato dal «Regina Elena» di Roma - punta, entro il 2008, a ridurre almeno del 25 per cento la mortalità europea per questo tumore e cioè, lamentare 54.000 (che, pure sono tante) invece che le attuali 75.000 morti. In Europa, sono 216.000 le donne che, ogni anno, scoprono di avere un tumore mammario. Alcune di loro riescono a raggiungere una diagnosi anticipata e le loro chance di guarigione superano il 90 per cento. Altre volte, purtroppo, la diagnosi giunge in ritardo e la sopravvivenza è in rapporto con il grado di avanzamento del tumore.
Nei vari Paesi dell'Unione europea - ha rilevato la Jons - sussistono disparità di tassi di sopravvivenza, attualmente al 16%. Il Parlamento europeo si è impegnato ad abbattere tali differenze del 5% entro i prossimi 5 anni. Ma non basta impegnarsi ed interessare le donne per la diagnosi anticipata. Questa risulterebbe una beffa atroce se, poi, la terapia non fosse tempestiva ed adeguata. Anche su questo fronte, il Parlamento europeo ha impegnato le comunità ad eliminare le differenze nei vari Paesi.

Fonte: La Gazzetta (26/01/2004)
Pubblicato in Medicina e Salute
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