Staminali:scoperta proteina che le dirige dove serve
E una proteina a guidare le cellule staminali dove ce piu bisogno, cioe verso i tessuti danneggiati. A scoprire questo meccanismo di richiamo, un gruppo di ricercatori dellIstituto San Raffaele
E' una proteina a guidare le cellule staminali dove c'e' piu' bisogno, cioe' verso i tessuti danneggiati. A scoprire questo meccanismo di richiamo, un gruppo di ricercatori dell'Istituto San Raffaele di Milano, che ha battezzato 'HMGB1' la proteina che permette alle cellule staminali adulte ''di trovare il tessuto danneggiato, moltiplicarsi e ripararlo''. La stessa proteina, spiega una nota del centro, ''che gli scienziati italiani avevano gia' identificato come 'ultimo messaggio' rilasciato dalle cellule morenti''. Lo studio e' pubblicato su The Journal of Cell Biology. In pratica le cellule staminali che hanno il compito di ricostruire i tessuti danneggiati reagiscono accorrendo per riparare il danno, si moltiplicano prendendo l'identita' delle cellule morte e le sostituiscono. ''E grazie alla proteina HMGB1 non sbagliano strada e raggiungono l'obiettivo''. Il San Raffaele e' pero' prudente: ''E' possibile che quello individuato non sia l'unico meccanismo di richiamo delle cellule staminali, ma di sicuro e il primo finora scoperto''. Normalmente la terapia con cellule staminali adulte prevede che le cellule siano prelevate dal paziente, coltivate in provetta, e reintrodotte nel paziente.
Ma uno dei problemi e' proprio quello di fare in modo che le cellule staminali raggiungano il tessuto malato. Molto spesso, infatti, rimangono dove sono state iniettate, o si disperdono e non raggiungono il tessuto da riparare. Mentre le staminali che gia' si trovano nell'organismo del paziente in qualche modo trovano naturalmente il tessuto danneggiato e lo riparano, anche se con bassa efficienza. Dunque, commentano i ricercatori italiani, la 'chiave di volta' e' capire il meccanismo naturale e riuscire a replicarlo anche in caso di cellule staminali adulte coltivate. Quando delle cellule muoiono per trauma o malattia, spiega un precedente studio del San Raffaele, lanciano un ultimo messaggio costituito proprio dalla proteina HMGB1, per avvertire le altre cellule dell'organismo. E a questo messaggio le cellule reagiscono in modo diverso, a seconda della loro identita': ''alcune si muovono per andare a prendere il posto delle cellule morte, altre si dividono, altre ancora lanciano l'allarme e iniziano una reazione infiammatoria''. Potenzialmente, spiegano i ricercatori, si potrebbe usare la proteina HMGB1 per aumentare la forza del richiamo delle cellule morenti. In modo da rendere piu' efficiente la riparazione da parte delle cellule staminali del paziente senza dover estrarre le sue cellule staminali per coltivarle, prima di reintrodurle. E il meccanismo di richiamo potrebbe ''aprire nuove prospettive anche nella ricerca contro il cancro. La migrazione delle cellule staminali - continuano - e' simile a quella con cui i tumori generano le metastasi. Se quindi da una parte si potrebbe favorire la Notizia SAL.0091 del 26-01-04 migrazione delle cellule staminali per la riparazione dei danni tissutali, dall'altra si potrebbe contrastare la formazione di metastasi con inibitori della proteina HMGB1. ''Ma saranno comunque necessari ancora dai tre ai dieci anni prima che si possa arrivare alla sperimentazione di un'applicazione terapeutica''. Lo studio e' stato finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), da Telethon, dal ministero della Salute, dell'Universita' e della Ricerca, e dall'organizzazione Parent Project per la distrofia muscolare di Duchenne.
Fonte: (27/01/2004)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
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