Le staminali migliorano l'ischemia del cuore incurabile con i farmaci
L'iniezione nel cuore delle staminali prelevate dal midollo induce formazione di nuovi vasi e migliora la circolazione
Secondo i primi test, le persone affette da ischemia del cuore non trattabile con tecniche e farmaci tradizionali, sembrano trarre benefici dal trapianto di cellule staminali adulte estratte dal midollo osseo e inserite all'interno del cuore. E' il risultato di uno studio coordinato da Paolo Biglioli (Direttore della Cattedra Chirurgia Cardiaca e Vascolare dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Centro Cardiologico Monzino di Milano) e diretto da Giulio Pompilio, nell'ambito di una ricerca multicentrica internazionale condotta in collaborazione con l'Universita' di Rostack in Germania. Durante il XXIII Congresso della Societa' Italiana di Chirurgia Cardiaca a Roma, sono stati presentati il risultati dello studio, una cinque giorni di lavori, spiega il presidente del congresso Gianfederico Possati dell'Universita' Cattolica di Roma, dove saranno presentati anche i primi risultati italiani a lungo termine di nuovissime metodiche di cardiochirurgia mini-invasiva. Tre uomini e una donna, di età media 68 anni e con angina pectoris incurabile, sono i quattro pazienti su cui è stata testata, per ora, la terapia cellulare. I pazienti hanno mostrato un miglioramento del dolore (angina) e la formazione di nuovi vasi del tessuto ischemico. I risultati ottenuti, anche se preliminari, sono stati giudicati dagli esperti incoraggianti. Nell'ischemia del miocardio, il cuore o un suo distretto non riceve ossigeno a sufficienza e cio' puo' condurre a morte di una parte del tessuto cardiaco ed esporre a rischio di infarto.
I sintomi tipici dell'ischemia sono il dolore del torace (angina) o le aritmie. La malattia si tratta generalmente con farmaci e interventi di dilatazione delle coronarie, applicazione di stent e con tutti i tipi di bypass, ma almeno il 5% dei casi non risponde a questi trattamenti convenzionali. In questi casi potrebbe essere vitale l'utilizzo delle cellule staminali dello stesso paziente; i ricercatori hanno trapiantato nel cuore dei pazienti da sei a 12 milioni di cellule staminali estratte dal midollo osseo e li hanno seguiti finora per quattro anni. L'iniezione all'interno del cuore delle cellule staminali è risultata sicura, spiega Paolo Bignoli. Inoltre, dopo mediamente 2,2 mesi dal trapianto in tutti i pazienti la SPECT (tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone) ha mostrato, nelle zone dove sono state iniettate le staminali, un miglioramento significativo della circolazione sia a riposo che sotto stress. Gli studiosi sostengono che i rilevanti miglioramenti clinici osservati sono legati al trapianto di staminali del midollo che ha indotto un meccanismo di formazione di nuovi vasi del sangue nell'area del cuore ischemica; tuttavia, sono necessari ulteriori sperimentazioni per comprovare che i miglioramenti osservati siano effettivamente dovuti al trapianto delle cellule staminali. Mattia Glauber cardiochirurgo dell’Ospedale G. Pasquinucci - Istituto di Fisiologia Clinica CNR - UO Cardiochirurgia di Massa, anticipa al congresso che saranno presentati i primi risultati dei follow-up degli interventi di cardiochirurgia mini-invasiva in Italia. Sebbene siano ottimi, spiega Glauber, l'Italia è in ritardo rispetto ad altri paesi dove la chirurgia mini-invasiva è già largamente usata. Nel nostro paese, solo l'1-2% degli interventi sono condotti con questa tecnica chirurgica ed è usata per lo piu' in interventi di sostituzione e/o riparazione della valvola aortica o mitralica, rimozione di tumori benigni del cuore e chiusura di difetti interatriali. Eppure la cardiochirurgia mini-invasiva e' decisamente migliore di quella tradizionale perche' accorcia i tempi di degenza, riduce il dolore post-operatorio e le complicanze, soprattutto per pazienti a rischio, ed e' meglio accettata dal paziente.
Redazione (13/12/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
ischemia,
cuore,
staminali
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