Lazio verso territorio Ogm free
La regione Lazio si avvia a definire il proprio territorio, o parte di esso,
zona Ogm-free. E quanto ha annunciato lassessore allagricoltura Antonello
Iannarilli che ha messo a punto un d
La regione Lazio si avvia a definire il proprio territorio, o parte di esso,
zona Ogm-free. E' quanto ha annunciato l'assessore all'agricoltura Antonello
Iannarilli che ha messo a punto un ''documento di indirizzi'', sul quale e'
stato avviato ''l'iter della' concertazione'' con le parti sociali. In questo
documento si ''impegna la regione ad attuare tutte le azioni a livello politico
e amministrativo per evitare che l'introduzione di colture Gm nell'agricoltura
laziale determini danni irreversibili per la salute dei cittadini, per
l'ambiente, gli agroecosistemi e l'economia del settore agroalimentare''. Il
documento contiene specifiche richieste anche nei confronti del Governo
centrale. In modo particolare la Regione Lazio chiedera' al Governo un ''impegno
per attuare un controllo maggiore sui prodotti sementieri in merito alla
possibile presenza di Ogm e domandera', inoltre, di procrastinare il recepimento
della Raccomandazione della Commissione sulla coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche''.
Ogm: regione piemonte sara' paladina agricoltura qualita'
'Gettare via anni di lavoro sulla peculiarità della nostra
enogastronomia, a favore della massificazione della produzione sarebbe puro
autolesionismo'.
(ASCA) - Torino, 26 gen - ''La Regione continuera' ad
essere paladina di un'agricoltura di qualita' e libera da Ogm, in grado di
offrire ai consumatori la certezza di mangiare cibi sani. E' una battaglia che
portero' avanti con forza, insieme con il Ministro Alemanno'': il Presidente
della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, ha concluso cosi' l'intervento svolto questa
mattina al convegno ''Ogm, nessuno deve decidere per noi'', organizzato dalla
Coldiretti presso il centro congressi Torino Incontra.
''Dobbiamo forse
- ha esordito Ghigo - gettare via anni di lavoro e di campagne promozionali
sulla peculiarita' della nostra enogastronomia a favore della massificazione
della produzione, che tra l'altro ci porterebbe a subire la concorrenza di Paesi
in grado di praticare prezzi piu' bassi? Sono convinto di no, perche'
sarebbe puro autolesionismo.
Bisogna continuare sulla strada della
qualita' e della liberta' di scelta. E nel perseguire in questa direzione mi
conforta sapere che l'85% dei consumatori non vuole gli Ogm, nonostante le
politiche di marketing agricolo cerchino di imporli''.
''Oltre agli
aspetti economici - ha continuato il Presidente - bisogna considerare quelli
culturali e scientifici: il nostro modo di trattare la filiera alimentare e' un
patrimonio da non perdere, e non dobbiamo demandare altri la scelta di cosa
coltivare e cosa mangiare. Inoltre, oggi non abbiamo certezze sul fatto che gli
Ogm non siano nocivi alla salute e non modifichino l'ecosistema. Pertanto, sono
contento di essere stato in questo senso un precursore: la decisione dell'estate
scorsa di far distruggere i campi di mais contaminati da Ogm, che qualcuno ha
considerato un gesto un po' esagerato, ha permesso di far rispettare la legge e
di portare a conoscenza dell'opinione pubblica un problema sul quale deve essere
svolta un'informazione costante''.
Dopo aver ricordato che ''nel giro di
sei mesi tutti gli agricoltori interessati sono stati rimborsati dalla Regione,
che si costituira' parte civile contro le multinazionali produttrici di quelle
sementi'', Ghigo ha precisato che ''il sistema dei controlli che abbiamo messo a
punto e' il piu' completo mai attivato in Italia ed e' sufficiente per evitare
agli agricoltori di commettere gli errori della passata stagione. Ben venga
comunque la collaborazione del mondo agricolo per rafforzarlo ulteriormente''.
Fonte: (01/02/2004)
Pubblicato in Ecologia e Ambiente
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