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Ricerca fa luce su una struttura di riparazione del DNA cellulare

Microarray


Un'équipe di ricercatori spagnoli ha scoperto come alcune cellule cancerose siano in grado di resistere alla chemioterapia, facendo nascere così la speranza di nuove strategie atte a rendere i tum

Un'équipe di ricercatori spagnoli ha scoperto come alcune cellule cancerose siano in grado di resistere alla chemioterapia, facendo nascere così la speranza di nuove strategie atte a rendere i tumori cancerogeni più vulnerabile al trattamento.
Lo studio, guidato dal dottor Jordi Surrallés dell'Università autonoma di Barcellona e finanziato in parte dell'UE, è pubblicato nella rivista «EMBO Journal» (Organizzazione europea per la biologia molecolare).
Quando si verifica una mutazione negli esseri umani, uno dei principali percorsi coinvolti nella riparazione del danno è il percorso di soppressione tumorale dell'anemia di Fanconi/BRCA, che aiuta le cellule a individuare le mutazioni genetiche e prevenire così la formazione del cancro.
Questo percorso può tuttavia presentare delle discontinuità, identificabili in vari tipi di tumore, e allo stesso tempo contribuisce ad aiutare i tumori a resistere alla chemioterapia.
Molti farmaci chemioterapici uccidono le cellule tumorali inducendo mutazioni genetiche, e talvolta le proteine dell'anemia di Fanconi/BRCA aiutano accidentalmente il tumore individuando tali mutazioni e riparandole.
La comprensione del funzionamento dei 13 geni coinvolti nel percorso assume particolare interesse per i ricercatori che studiano il cancro. In quest'ultima ricerca gli scienziati hanno scoperto esattamente come le proteine dell'anemia di Fanconi individuino la presenza di mutazioni.
Hanno osservato che le mutazioni intervenute nel DNA bloccano il processo di replica del DNA, un processo di vitale importanza per consentire alle cellule di dividersi e proliferare. Il blocco del processo di replica del DNA attiva un enzima chiamato chinasi ATR, che aggiunge gruppi di fosfati alle proteine che circondano il DNA danneggiato. Questi gruppi di fosfati agiscono come una bandiera, indicando la posizione del danno genetico alle proteine di Fanconi.
I ricercatori auspicano che il loro lavoro permetta di individuare strategie per rendere le cellule cancerose più sensibili alla chemioterapia. L'équipe del dottor Surralés ha osservato che quando viene inibita parzialmente la creazione di uno dei geni Fanconi, le linee cellulari del cancro al seno sono da due a tre volte più sensibili alla chemioterapia.

Redazione MolecularLab.it (13/03/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: Fanconi, chemioterapia, ATR
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