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Il vaccino anti- HPV: già disponibile in farmacia

Papillomavirus


Prodotto attraverso ricombinazione genica, il vaccino è importante per una prevenzione da papillomavirus

L’infezione da Human papillomavirus rappresenta la piu’ comune e diffusa delle malattie a trasmissione sessuale (con oltre 6 milioni di nuove infezioni / anno in USA) , le cui differenti conseguenze di pertinenza onco-ginecologica sono il riflesso del rilevante ruolo carcinogenetico di alcuni genotipi virali.

Si possono quindi distinguere diversi tipi di conseguenze cliniche HPV-correlate: carcinomi della cervice uterina, carcinomi del basso tratto genitale (vulva, vagina, perineo, ano, pene), lesioni preneoplastiche del basso tratto genitale (basso ed alto grado) , carcinomi di pertinenza non ginecologica (cavita’ orale, laringe, faringe , prostata, vescica) in cui l’HPV gioca un ruolo oncogeno non ancora chiarito , condilomatosi genitale e papillomatosi respiratoria ricorrente.

Oggi e’ stato messo a punto un vaccino che , con utilizzo di tecniche di ricombinazione genica, risulta costituito di Virus Like particles (VLP) . La proteina capsidica L1 e’ in grado di autoassemblarsi in modo tale da formare degli pseudo-virioni: questi sono assolutamente uguali a quelli “naturali” , ma non contengono traccia di genoma virale. In altre parole, queste particelle evocano in modo potente l’immunita’ umorale dell’ospite, decine di volte superiore a quella dell’infezione naturale ma senza alcuna possibilita’ e rischio di conferire l’infezione.

L’obiettivo principale della vaccinazione anti-HPV e’ la prevenzione primaria nei confronti del cancro della cervice uterina , delle lesioni preneoplastiche (a basso e ad alto grado) che lo precedono e delle lesioni precancerose della vulva e della vagina .
L’ottenimento di questo traguardo e’ dato dalla presenza , nella composizione vaccinale , dei genotipi a piu’ elevato rischio oncogeno cioe’ HPV 16 e 18. Questi ultimi, pur presentando variazioni geografiche , sono comunque presenti nel 70% dei carcinomi della cervice uterina. L’efficacia vaccinale e’ del 100% , o del 71% nelle donne esposte in precedenza al virus secondo un recente studio pubblicato su Lancet che ha seguito 18mila donne per 3 anni.

Il vaccino verra’ offerto , dal Sistema Sanitario Nazionale , in maniera gratuita alle dodicenni considerate rappresentanti ideali della soglia di sbarramento antecedente all’inizio dei primi rapporti sessuali. Questo viene considerato il momento piu’ opportuno per eseguire il vaccino ed ottenere il massimo di risultato in termini di efficacia.

Per quanto riguarda tutte le altre fasce d’eta’ e’ gia’ disponibile in farmacia. Il farmaco si chiama Gardasil. E’ composto da 3 dosi : la seconda va somministrata a distanza di 2 mesi e la terza a distanza di 6 mesi.

Obiettivo non secondario e’, inoltre , la prevenzione della patologia benigna HPV- correlata, cioe’ la condilomatosi ano-genitale. In questo senso l’inserimento dei genotipi HPV 6 ed 11 nel vaccino quadrivalente si traduce nella protezione pressoche’ totale (> 90%) da questa patologia.

E’ bene non sottovalutare l’impatto socio-sanitario di queste manifestazioni cliniche che, seppure a carattere evidentemente benigno, hanno notevoli risvolti psicologici ed economici sulla comunita’.

I trias clinici randomizzati versus placebo condotti sulla popolazione femminile con vaccino bivalente (HPV 16 e 18) e quadrivalente (HPV 6, 11, 16, 18) ne hanno dimostrato l’efficacia protettiva del 100% .

In considerazione dell’ottimo profilo di tollerabilita’ e dell’avvenuta approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) della formulazione vaccinale tetravalente nonche’ della raccomandazione dell’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) all’utilizzo del vaccino stesso, si aprono prospettive di prevenzione primaria fino ad oggi del tutto inimmaginabili.

Non bisogna pero’ tuttora trascurare l’impegno del ginecologo nel seguire e consigliare la donna vaccinata relativamente alle altre malattie sessualmente trasmesse e ai regolari controlli ginecologici (visita , Pap Test ed eventuale colposcopia) considerando che un programma di vaccinazione non puo’ comprendere tutti i tipi virali ad alto rischio.

Redazione MolecularLab.it (21/05/2007)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: HPV, Gardasil, cervice, papillomavirus
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