Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia anche in Sud Africa
Presentata il 23 maggio al Ministero degli Esteri
Il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) ha annunciato ufficialmente l’insediamento di una sua componente in Sudafrica, a Città del Capo.
A comunicarlo durante l’incontro di mercoledì 23 maggio presso la Farnesina, organizzato in collaborazione con il Ministero Italiano degli Affari Esteri (Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale), sono state la Direzione generale dell’ICGEB unitamente alle autorità governative dell’Italia e del Sudafrica.
Sono intervenuti all’incontro l’Onorevole Derek Hanekom, Vice Ministro del Sudafrica per la Ricerca e la Tecnologia, il Ministro Plenipotenziario Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del MAE, l’Ambasciatore del Camerun H.E. Michael Kima Tabong, decano degli ambasciatori dei paesi africani in Italia, il professor Francisco Baralle, Direttore Generale dell’ICGEB, il professor Mauro Giacca, Direttore della componente di Trieste dell’ICGEB, il professor Virander Chauhan, Direttore della componente di New Delhi.
La nuova sede di Città del Capo va ad aggiugersi alle altre due componenti dell’ICGEB già esistenti, una in Italia a Trieste, che è anche sede della Direzione generale, e una in India a New Delhi. La creazione di una terza componente dell’ICGEB in Africa è la naturale conseguenza dell’esperienza acquisita in venti anni di attività ed è diretta a ridurre il divario esistente tra l’Africa e il resto del mondo nel settore delle biotecnologie.
Nel luglio del 2005, tale necessità venne portata dal Governo Italiano all’attenzione del Vertice dei G8 a Gleneagles (Regno Unito), che ne ha formalmente riconosciuto l’importanza. Dopo meno di due anni di consultazioni e grazie all’offerta del Governo del Sudafrica di ospitare e finanziare i primi tre anni di attività, i laboratori della nuova sede, ubicata presso l’Università di Città del Capo, stanno già muovendo i primi passi: un notevole successo dal punto di vista dei tempi e del consenso politico, che tuttavia richiederà ancora molto alla comunità internazionale. Le ricerche condotte nella sede di Città del Capo saranno incentrate soprattutto sullo sviluppo di nuovi vaccini per combattere le gravi malattie infettive che affliggono il continente africano, come l'AIDS, la malaria, l’epatite B e C e la tubercolosi. L’ICGEB intende contribuire a migliorare la qualità della vita delle popolazioni africane, trovando anche soluzioni biotecnologiche sicure, eco-compatibili e adatte alle condizioni locali, al fine di incrementare la produttività agricola del Paese e ridurre la povertà e la precarietà delle risorse alimentari africane. La componente di Città del Capo rappresenta un esempio concreto di come la scienza moderna può essere fondamentale nel centrare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Essa costituisce uno strumento eccezionale per fare fronte al mandato dell’ICGEB. Trieste, Nuova Delhi e Città del Capo sono tre componenti di una missione unica: sviluppare le conoscenze e l’eccellenza scientifica, rendendole accessibili a tutte le latitudini. E’ dal 1987 infatti che, grazie soprattutto al notevole impegno del Governo Italiano e al contributo di quello Indiano, l’ICGEB offre alla comunità internazionale un centro d’eccellenza per la ricerca e la formazione dedicate alle necessità dei Paesi in via di sviluppo. Il consenso a livello internazionale con il quale sono stati accolti i primi 20 anni di attività del Centro ha rappresentato sicuramente uno stimolo importante per il Sudafrica, uno dei Paesi membri più rappresentativi dell’ICGEB, che ha così deciso di finanziare, praticamente da solo, l’insediamento di questa nuova componente.
Redazione (23/05/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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ICGEB
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