Le biotecnologie e il settore biofarmaceutico
Il settore delle biotecnologie ha fatto registrare performance decisamente positive nel corso del 2003. Le quotazioni dei titoli sono cresciute in maniera considerevole e, specie per quanto riguarda l
Il settore delle biotecnologie ha fatto registrare performance decisamente positive nel corso del 2003. Le quotazioni dei titoli sono cresciute in maniera considerevole e, specie per quanto riguarda le società minori, si è assistito a variazioni di prezzo due o addirittura tre volte più elevate di quelle iniziali.
Possiamo affermare che ora si è però arrivati a livelli molto elevati ed è per questa ragione che siamo piuttosto scettici per quanto riguarda le performance che si avranno nel 2004. Per molti dei prodotti analizzati nel breve volgere di tre o quattro anni scadrà la protezione dl brevetto e la diffusione dei farmaci generici probabilmente finirà per mettere sotto pressione il settore delle biotecnologie.
In dicembre i titoli biofarmaceutici hanno evidenziato un andamento solido, chiudendo così in modo conciliante un anno complessivamente deludente per il settore. Alla base di questa tendenza vi è stato soprattutto un avvicendamento dei titoli favoriti sui mercati azionari.
Dopo il rally dei titoli „growth“ gli investitori si sono spinti nuovamente e in modo crescente verso i titoli più difensivi del settore sanitario, nonostante le scarse notizie4 apprezzabili provenienti dalle aziende. Le ultime relazioni trimestrali pubblicate hanno suscitato generalmente reazioni contrastanti. Alle notizie4 positive si contrapponevano quelle negative, cosicché non era riconoscibile alcuna chiara tendenza.
Per esempio, in dicembre Baxter International ha emesso il quarto profit warning dell'anno. Ora molti operatori del mercato mettono in discussione la credibilità del management, tanto più che la motivazione del profit warning non ha destato sorpresa, anzi era evidente anche agli outsider, in considerazione dell'andamento generale del mercato.
Questo significa che il consiglio d'amministrazione di Baxter giudica la propria posizione commerciale in modo apparentemente più negativo di quanto non facciano gli osservatori esterni. Poiché già da molto tempo diffidiamo delle „eccessive“ previsioni dell'azienda, avevamo ridotto gradatamente le nostre posizioni con largo anticipo rispetto all'ultima relazione.
Per contro, i due gruppi farmaceutici francesi Aventis e Sanofi hanno messo a segno forti progressi nelle quotazioni, quando sul mercato si sono diffuse speculazioni su una possibile fusione. A nostro parere una tale fusione potrebbe essere positiva, poiché gli assortimenti di prodotti s'integrerebbero al meglio. Inoltre entrambe le aziende hanno sede in Francia, e questo potrebbe favorire nuove sinergie nella ricerca e nell'amministrazione.
Riteniamo tuttavia che la fusione non avverrà prima della fine dell'anno in corso, poiché nella primavera 2004 Sanofi dovrà prima superare un importante procedimento giudiziario contro un produttore di farmaci generici. Il tutto verte su una controversia in materia di brevetto riguardante l'inibitore trombotico Plavix, uno dei tre principali prodotti di Sanofi. Per Aventis una fusione non avrebbe alcun significato prima della notifica della sentenza, poiché al momento le possibilità di vincere la causa da parte di Sanofi sono date soltanto al cinquanta per cento
Nel campo delle biotecnologie la nostra attenzione è comunque focalizzata in buona parte sul settore medico farmaceutico e nel nostro fondo UniSector:BioPharma A i primi tre titolo sono rappresentati da Pfizer, Amgen e Aventis. Se puntiamo quindi l’attenzione in particolare sul comparto farmaceutico, sicuramente trainante nella sfera delle biotecnologie, gli Stati Uniti sono sicuramente da ritenere all’avanguardia.
Tra i titoli su cui tendiamo a investire vi è sicuramente la Trimeris. Si tratta di una società con sede negli Stati Uniti che, insieme alla Roche, ha sviluppato il progetto e la realizzazione di un farmaco anti-AIDS che, si dice, sia in grado di prolungare la vita dei pazienti di uno o due anni. Il prodotto è sul mercato da circa sei mesi e bisogna riconoscere che in realtà finora i risultati sono stati inferiori alle aspettative, ma ci si aspetta un grande successo di vendite che dovrebbe generare introiti per una cifra che oscilla tra i 500 e gli 800 milioni di dollari.
Per quanto riguardo nello specifico il fondo UniSector: BioPharma questo, in dicembre, non è stato oggetto di operazioni importanti, eccettuata la riduzione delle posizioni in Oridion Systemse risulta quindi così composto:
Pfizer 9,4 %
Amgen 7,3 %
Aventis 7,0 %
GlaxoSmithKline 5,7 %
Novartis 5,3 %
Johnson & Johnson 4,2 %
Fresenius 4,0 %
Merck & Co. 3,3 %
Eli Lilly & Co. 3,0 %
Trimeris 2,6 %
Rendimenti:
Mese + 0,8 %
Dall’inizio dell’anno + 4,8 %
1 anno + 4,8 %
Fonte: (09/02/2004)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
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